Vacanze 2012, poco più di una settimana tra le rade della Corsica del Nord:
11 => 19 Agosto 2012
Ile
Rousse, Calvi, rada de l'Oscelluccia
Mercoledì 15
Agosto
Ieri, passeggiando
in spiaggia, abbiamo notato che
le rocce dei fondali attorno alla baia sono abbondantemente
ricoperte da concrezioni rosa intense e la stessa spiaggia, proprio
nel tratto del bagnasciuga è coperta da un velo di sabbia rosa
intenso, creata
dallo sbriciolarsi di queste incrostazioni. Risultato, il
bagnasciuga ha uno stupendo riflesso rosato! :D Strano che la
spiaggia non sia famosa per questo, fatto sta che abbiamo deciso di
svegliarci di buon'ora per scendere a terra
col tenderino armati di reflex e videocamera e riprendere questa
meraviglia prima dell'arrivo dei barconi di turisti. Tornati a
bordo, Zarina si perde meditativa ed immobile nella contemplazione
del sole e del mare. E' incredibile come a ben pensarci, questi
ritmi tranquilli siano perfetti anche per l'animo della nostra
felinetta di bordo! ;)
Ma son già le 10, è
giunto il momento di lasciare la spiaggia del Loto per raggiungere
la nostra nuova meta: Ile Rousse! Non c'è vento,
solo una debole brezza da N-NO che ci permette a malapena di dar
forma alle vele e togliere un pò di giri al motore che comunque
dobbiamo tener acceso.
In ogni caso, ci
godiamo man mano la visione della splendida costa Nord della
Corsica, la Balagne, sfilando in successione le basse rocce di Punta
di Curza, la selvaggia Saleccia, il piccolo fiordo di Marina di
Malfalcu, Baia e Punta de l'Acciolu.
La brezza rinforza
un poco, dobbiamo sempre aiutarci col motore ma almeno calano ancora
i giri e la noia del suo pur quieto borbottare (il miglioramento
dell'insonorizzazione che abbiamo fatto, si sente, anzi, non si
sente, eccome! ;) ).
Passiamo quindi
l'Anse de Peraiola e la bellissima spiaggia de l'Ostriconi, poi
Punta e Spiaggia di Lozari e finalmente ecco L'Ile Rousse!
Inevitabilmente, il
nostro avvicinamento coincide con quello di 2 grossi traghetti in arrivo
dal continente, quindi non possiamo accostare alle banchine di
rifornimento del porto, dove avremmo voluto fare scorta d'acqua. Ci
penseremo più tardi col tender, per ora pieghiamo verso il paese e
la spiaggia dove è definita l'area di ancoraggio, rallentando, per
lasciare libera l'area di manovra delle grosse navi. Fa diversamente
un cafonauta che ne approfitta per passarci in velocità e buttarsi a
capofitto verso il porto... no comment!
Nel frattempo la
brezza ha mollato del tutto e mentre zigzaghiamo piano tra le altre
vele in rada, il caldo si fa opprimente. Troviamo uno spazio ampio e
proprio "in prima fila" verso terra, tra il paese e il
limite dell'area riservata ai bagnanti,
diamo fondo
all'ancora, usuale prova di retro, cimetta per torgliere il tiro
della catena dal salpa ancore, posa dell'indispensabile tendalino
per farci ombra, un minimo di riordino agli interni e via, tuffo in
mare!
Dopo un panino
ristoratore, saltiamo sul tender per l'inevitabile visita al
faro de la Pietra: sbarchiamo tra porto e paese e ci lanciamo in una bella
scarpinata e relativa scaldata sotto questo sole implacabile
per la mancanza di ventilazione, ma ne vale la pena: la vista
dall'alto del faro, delle rocce rossastre, del mare e del
paese è davvero da lasciare senza parole!
Mentre rientriamo
al tender, cerchiamo la Capitaneria del porto turistico per chiedere
di poter fare un pò d'acqua dolce: la risposta di uno
scorbuticissimo e anziano corso ci lascia basiti: carburante si,
acqua no, se non abbiamo un posto barca non possiamo rifornirci!
Sottolineiamo che abbiamo il serbatoio vuoto - esageriamo un pò,
essendo solo scarso - e l'acqua ci serve per forza. Il cerbero
taglia corto, NO! NIENTE ACQUA! Questo divieto inamovibile è ancor
più assurdo osservando i numerosi diportisti che stanno beatamente
lavando le barche senza alcun problema. Non è una stagione siccitosa,
non vi è alcun problema di approvvigionamento idrico. Vorrei
prenderlo a male parole, ma preferisco mollarlo li con la sua
stupidità e agire di conseguenza: la sua baracca prefabbricata è a
un'estremità del porto, mentre gli ultimi pontili galleggianti sono
ben lontani e defilati, mi spiace ma ce ne fregheremo del suo
divieto! Corriamo al tender e poi alla barca in rada, via i
cappellini, gli occhiali da sole e cambio delle magliette, nuovo
look, prendiamo 3 taniche e ritorniamo col tender verso i pontili galleggianti.
Addocchiata la prima manichetta libera, chiediamo ad un diportista
se possiamo usarla per riempire le taniche: certo, assolutamente
nessun problema! In un attimo abbiamo 40 lt di acqua dolce, potremmo
arrischiare un secondo viaggio per riempire meglio il serbatoio che
dovrebbe poterne accogliere almeno 120 al momento, ma preferiamo non
rischiare, per un paio di giorni almeno saremo autonomi e domani
vorremmo raggiungere la Revellata, passando da Calvi. Faremo acqua
al marina della cittadella.
Tornati su Lady
Blues, ci aspetta quello che per certi versi è uno dei momenti più
piacevoli dello stare in rada: il bagno serale quando tutto attorno
si calma, l'aperitivo e la cena in pozzetto con relativa serata ad
ammirar le stelle avvolti dal profumo del mare!
Mentre
espletiamo i rito del bagno e lavaggio col sapone marino (prodotto
100% naturale-vegetale che oltre a favorire il risciacquo del sale con
pochissima acqua dolce finale, profuma e ammorbidisce
incredibilmente la pelle cotta dal sole), pensiamo ancora a come sia
diversa questa vacanza rispetto alla corrispettiva del 2011: acqua
calda e sempre piacevolissima, al contrario dei gelidi cimenti di
Porquerolles, poco vento (male per le navigazioni a vela, molto meglio per
la vita in rada...), sole a più non posso e clima davvero
piacevolissimo anche di notte.
Poi ci aspetta il
successivo rito dell'aperitivo e della cena in pozzetto, spaghettata
con l'ultimo squisito ragù di tonno rimasto in frigo, circondati da un'aria e da un mare
immobili, con un'atmosfera sospesa e tranquilla che fa meditare...
gli scorci delle altre barche attorno a noi e del paese che pian
piano col crepuscolo si illumina, ci convincono sempre di più della
nostra preferenza per la vita di barca in rada: sarà un
atteggiamento un pò solitario, che in buona parte diminuisce le
serate in paese, la vita da "turista", soprattutto se si considera
che oggi è Ferragosto e frotte di vacanzieri terricoli si sentono in
obbligo di festeggiare in locali e ristoranti, ma a noi fa guadagnare immensamente
in piacevolezza, relax e godimento del mare e della nostra amata barca!
Il dopocena è
altrettanto godurioso, sdraiati in pozzetto, protetti dal tendalino,
ad osservare le luci del paese, le barche attorno a noi, il mare
placido, miscelando alle narici il profumo del rum e quello
salmastro del mediterraneo... Attendiamo i preannunciati fuochi di
Ferragosto che dovremmo ammirare quasi sopra le nostre teste.
Dondolati dal rollio della barca in rada, ci addormentiamo
beatamente e pesantemente sulle panche, per
venir svegliati da un qualcosa che è poco più dello sparare due
petardi... che delusione!
Giovedì 16
Agosto
Ieri pomeriggio
quando siamo sbarcati, abbiamo visto che il paese meritava una
visita, rimandata a questa mattina. Scendiamo quindi a terra col tender,
legandolo ad un bittone sul lungomare e ci affrettiamo a cercare un
bar per la colazione, momento per me indispensabile per poi poter
cominciare a connettere, collegarmi col mondo, ragionare...
Cappuccino Pain au chocolat e Croissants in buona quantità e taglia,
ben sfogliati e burrosi: si, ora si comincia proprio a ragionare!
;-)
Dopodiché facciamo
due passi per Ile Rousse, nei suoi vicoli che sanno di liguria,
per poi dedicare la
nostra attenzione al locale mercato coperto. La ricerca di qualche
specialità eno-gastronomica per noi è infatti un momento irrinunciabile di
una vacanza! Una terra, un popolo e le relative tradizioni si scoprono
anche a tavola, assaporandone i prodotti locali.
E in questo caso la
Corsica non tradisce mai! Scoviamo subito un banco guarnito di
salumi e formaggi dall'aspetto estremamente rustico, proprio come il
titolare, Francois Albertini, che però anche solo alla vista, si
differenziano dai prodotti sui banchi vicini, più "rifiniti" e per
questo per noi meno attraenti. Monsieur Albertini
che alleva di persona maiali di varietà "nustrale", ci allunga
gentilmente un assaggio di salame e formaggio: non abbiamo dubbi! Saucisses, Lonzu e un
pezzo del suo formaggio di capra! Che profumi intensi, forti, veri,
irresistibili!!! Ci vien da chiederci cosa mangiamo quando al
supermercato acquistiamo salumi insapori e formaggi inodori ed evanescenti..
In un altro banco, poco oltre, non possiamo resistere invece alle tortine dolci al
Brocciu. Direi che può andar bene come ricordo gastronomico della
terra corsa! ;-)
Tornati su Lady Blues salpiamo poco prima di mezzogiorno, la tratta
per la Revellata, dove vorremmo ancorare, è di poco più di 10
miglia, anche preventivando una sosta a Calvi per fare acqua
dovremmo arrivare alla meta per metà pomeriggio. E li, dai contatti
via sms avuti con gli amici, dovremmo incontrare le loro due barche.
Non abbiamo però considerato sufficientemente il fattore meteo! Una
fastidiosa brezza dispettosamente posizionata perfettamente "sul
muso", da O-SO, millimetricamente parallela alla costa, si
intensifica fino a superare l'intensità prevista dai vari
bollettini, raggiungendo rapidamente i 20-25 nodi e creando una
bella ondina ripida e corta. Ovviamente nulla di che, solo un gran
fastidio e perdita di tempo, in un trasferimento nel quale non si ha
modo e tempo di bordeggiare... Visto l'angolo minimo di bolina molto
largo di Lady Blues, al limite dell'avanzamento nullo, è impensabile
veleggiare. Unica soluzione, dare solo pochi gradi al vento, quel
tanto che basta per
sbattere meno su questa ondina malefica ma comunque avanzare il più possibile
verso il waypoint. Tra l'altro non ho nemmeno voglia di sforzare il
motore e angolandomi appena un pò al vento riesco ad avere una
velocità tranquilla ma accettabile, sui 4 nodi, con motore sotto i
2000 giri. Poco sportivo, poco poetico, ma siamo in crociera, con
barca da crociera, assettata da crociera ed equipaggio da crociera!
;-) Le uscite di pura vela non mancheranno nei week end.
Scapoliamo la bellissima Punta Spano con le sue rocce granitiche
basse, tondeggianti e levigate e l'Ile de Spano, diversamente
formata da guglie irte e tormentate. Col vento ancor più forte che
tira nella baia di calvi abbandoniamo anche l'idea di entrare in
porto a fare acqua, inutile tribolare con le manovre in un marina
sicuramente affollato quando abbiamo acqua sufficiente almeno per
un'altra giornata, ci penseremo domani con calma, le previsioni son
più favorevoli. Pieghiamo solo un pò a sud, entrando nella baia per
cercare un pò il ridosso al mare dato dalla Punta Revellata.
Superiamo anche Punta San Francesco e il suo meraviglioso colpo
d'occhio sulla Cittadella. A questo punto cominciamo ad intravvedere
le rade a nord e sud di Punta de l'Oscelluccia e baia della
Revellata: sono purtroppo piene di scafi ed alberi! In effetti
offrono un ottimo riparo a questo vento da O, ma speravo di trovarci
comunque un posticino... una delle barche intraviste sembra muoversi
e navigare verso di noi, verso E. Sembra un Hanse, assomiglia a
Ka-Tet... Mhmm, a bordo una ragazza dai capelli lunghi, ricci e mori
e un ragazzo rasato ben abbronzato. Ma guarda come assomigliano a Paolo ed Elena!
Thò, ma sono proprio loro! Di ritorno dal periplo
della Sardegna e in risalita dalla costa O della Corsica,
incrociamo questi amici ormai
fraterni proprio qua! Ci avvisano che in effetti le rade sono full,
magari più tardi qualche posto potrebbe liberarsi, ma loro sono
stanchi e non vorrebbero rischiare sorprese. Ci troviamo in accordo
sul ripiegare assieme nella baia di Calvi, ovviamente niente porto e niente gavitelli
a pagamento! Ancora libera, in liberta! ;)
Puntiamo l'angolo S del golfo, passando a E del campo boe e a S
dell'allevamento ittico. Ci sono diverse vele in rada ma nulla di
problematico, anzi, avvicinandoci a riva ci sono ampi spazi liberi.
La posizione in centro baia risulta comunque ridossata, vista la
vicinanza alla spiaggia, dall'onda e dal vento da O. Solite prove di
retromarcia, posa del tendalino e riordino della barca. Nel
frattempo contattiamo l'altro equipaggio che sta arrivando alla
Revellata dalla Liguria, l'amico Matteo, con la moglie Jacqueline e
i loro splendidi figli Gilles, Jean Marc e Jacques, sul loro
prestante Comet 33: loro faranno rotta sulla Revellata, arriveranno
per le 18-19 e per quell'ora contano di trovare un angolo libero per
dare ancora. Ci incontremo domani mattina.
Tuffo per controllare l'ancora e far visita al caro equipaggio di
Ka-Tet, che ci accoglie festante, compreso il loro mitico e
simpaticissimo Topo, un adorabile chihuahua, allestendo un sontuoso
aperitivo a base di prodotti tipici sardi. Il vento non ci da tregua,
le nostre barche vengono circondate da wind surf acrobatici che
sfrecciano a velocità da capogiro e in rada non manca qualche
scorcio "tropicale" dato da un grosso cat che ancora vicinissimo
alla spiaggia con sfondo di sabbia, pini e montagne rocciose.
Per il dopocena, resistiamo poco in pozzetto, il vento è ancora
fastidioso, meglio approfittarne e fiondarsi in cuccetta! La notte
sarà parecchio ballerina, perchè di colpo il vento deciderà di mollare
del tutto, lasciando però un pò di malefica ondina. Ma ormai ci
siamo quasi abituati all'esser più o meno cullati dalle onde... ;-)
Venerdì 17
Agosto
Sveglia "quasi"
presto, colazione di rito e poco dopo le 8 salpiamo l'ancora per
andare a far acqua e gasolio al marina di Calvi.
Voglio sbrigarmi, non perder tempo, per poter cercare un buon posto in rada alla Revellata appena
possibile. Nessun problema per il gasolio, troviamo la banchina pure
libera, attracchiamo al volo, ci riforniamo un pò per pura sicurezza
(a spanne, si potrebbe anche azzardare la traversata con la tanica
di scorta rimasta in gavone...). Chiediamo agli addetti delle pompe per l'acqua, ci dicono di
cercare senza problemi il primo posto libero nel porto e fare acqua
li. Seguiamo le loro indicazioni, infilandoci tra due mega yacht,
cime di poppa a doppino, uno stroppo alla galloccia laterale del
motostafone a fianco a cui abbiamo segnalato subito il nostro
transito più che momentaneo e attacchiamo la gomma alla colonnina.
Tutto ok, se non fosse che dopo un minuto ci arriva a prua la
barcaccia di un ragazzetto ormeggiatore che in un italiano stentato
ci chiede cosa facciamo li. Gli spieghiamo che non occuperemo
l'ormeggio se non per cinque minuti, il tempo di fare acqua come
indicatoci dagli addetti al carburante, poi libereremo subito il
posto. Ok, dice, ma dovete pagarmi per l'acqua, ci risponde
serafico. COSA?!? Da quando in qua si paga ad un ormeggiatore
l'acqua? Fingiamo di non aver capito bene e gli precisiamo che
abbiamo già pagato il gasolio al distributore, ora
ci serve solo un pò d'acqua. No, l'acqua la dobbiamo pagare. Ma ce
ne serve poca, solo qualche decina di litri! Intanto il serbatoio
pian piano va riempiendosi. Si, anche se poca, la dovete pagare, è
una tassa! E quanto sarebbe questa tassa? 10 €, ben indicati con 10
dita aperte! Ombretta a quel punto non ci vede più dalla rabbia e passa al
contrattacco: va bene, allora adesso andiamo in Capitaneria e
chiediamo se esiste davvero questa tassa, se è così la paghiamo a
loro,
altrimenti guai a te! Il moccioso un pò si impaurisce, finge di
esser chiamato al VHF e chiude con un - va bene, chiamate la
Capitaneria e chiedete, ma se tra 5 minuti siete ancora qua, mi
pagherete la tassa.
Inutile dire che
imbufaliti per questo vero e proprio tentato furto, finiamo di fare
acqua, il serbatorio è quasi pieno, anche se non del tutto,
accendiamo il motore, molliamo i doppini e lasciamo il marina,
sempre più convinti che più si sta lontani da questi porti affollati
e mal abituati a considerare i diportisti dei pennuti da spennare, meglio
è!
In pochi minuti
siamo in vista di Punta dell'Oscelluccia, avvistiamo il Comet di
Matteo nella rada a S del piccolo promontorio roccioso, che mi
indica un punto per dare ancora a fianco della sua barca, purtroppo
su posidonia. Giusto a fianco, fino a pochi minuti prima era libera
una perfetta lingua di sabbia sui 4-5 m di fondo, poi occupata da
un'altra vela. Poco male, per ora accetto la posidonia, poi durante il
giorno proveremo a cercare un punto migliore con sabbia, qua o nella
rada a N dell'Oscelluccia. In un attimo abbiamo a bordo la sua
meravigliosa famiglia: che bello incontrarsi in mare, qua, nelle
acque incantevoli di quest'isola da noi tutti bramata e sognata così
tanto durante l'anno! E' davvero bellissimo incrociare in mare
persone accomunate dalla medesima passione per il mare e
dall'identico intendere la vita in barca, semplice, economica, senza
fronzoli e snobismi ma autentica e così piena di momenti magici!
Poco dopo invertiamo i ruoli e saliamo a bordo del Comet 33,
che porta il nome di Jacqueline, ne ammiriamo le linee affilate e
sportive, l'enorme ruota del timone, i begli interni in legno chiaro. Un pò
l'opposto della nostra panciuta e tranquilla Lady Blues, con la ruota di certo non esasperata e i suoi
interni ampi in mogano rosso scuro. In ogni caso due barche curate in tutto dai
rispettivi equipaggi, vissute tutto l'anno, per certi versi, davvero
amate, due piccole grandi realizzazioni di un unico sogno di libertà!
Ma è giunto
purtroppo il momento di salutarci, Matteo e Jacqueline vogliono far
rotta verso sud, facendo miglia il prima possibile per poter
visitare con calma il sud della Corsica. Vorremmo stare di più in
loro compagnia ma li capiamo e li lasciamo partire. Su l'ancora,
gran sventoio di mani e saluti, mentre il Comet si allontana.
Ma prima di
lasciarci, Matteo - non per nulla uno dei mei due mentori
nell'avventura della pesca subacquea - non ha mancato di indicarmi
un buon punto per un tuffo al calasole, una secca formata da più
guglie rocciose che sprofondano verso il largo, in cui in passato ha
incontrato dentici, orate e bei saraghi. Metto da parte il buon
consiglio e non vedo l'ora di provare.
Più tardi ci
raggiunge Ka-Tet, con Elena e Paolo che cercano di dar fondo su una piccola
chiazza di sabbia su un fondale di circa 11 m. Ci riescono solo in
parte, rimedierà il comandante con un gesto atletico non da poco, tuffandosi in
apnea e sollevando la pesante ancora Delta e relativa catena,
spostandola di diversi metri, fino a piazzarla perfettamente sulla
sabbia! Io ammiro e controllo facendo un minimo di sicurezza
dalla superficie e a mezz'acqua. Gli allenamenti di apnea in piscina
serviranno pur ben a qualcosa! ;-)
In giornata, approfittiamo rapidi come falchi, per occupare al volo il posto
lasciato libero dalla barca vicina: pochi metri di distanza, un
piccolo spostamento ma che
mi permette di calare l'ottima Kobra II su una bella striscia di
buona sabbia in 4.5 m d'acqua, un paio di tentativi, per pignoleria
e il centro è perfetto! Tuffo di verifica: l'ancora è semi sepolta,
ottimo! Ancoraggio sicuro, sotto di noi un mare splendito, acqua
cristallina e fondali mozzafiato, davanti agli occhi natura ovunque,
niente case, costruzioni o residence, attorno a
Lady Blues pochissime barche, tanta pace, tranquillità, niente caos o baie infestate da
rumorosi cafoni ma in ogni caso la sicurezza di un marina vicino dove poter fare
scorte e provviste: ci rimarremo solo due giorni ma è una di quelle
rade da cui, sinceramente non mi schioderei più!!!
Inevitabilmente,
nel primo pomeriggio decidiamo di dedicarci all'apnea, esplorando
una risalita poco avanti alla punta dell'Oscelluccia. Ci avvolge una
quantità infinita di castagnole, mentre Ombretta si esercita in
qualche tuffo di apnea pura toccando i suoi 12 m con tutta
tranquillità.
Lady Blues intanto
ci attende placida all'ancora, mentre appena risaliamo a bordo,
Zarina ne approfitta per perdersi meditabonda nella contemplazione
del mare...
Con la sera, arriva
il momento dell'ultimo tranquillo bagnetto.
Proprio poco prima del tramonto si smuove il via vai di
barche a motore che dal fondo della baia della Revellata e dalla
rada a nord dell'OScelluccia, incrociano vicino alla punta per
tornare tristemente in porto: a questo punto rinuncio alla
prevista pescata in apnea al calasole, in primis per gli eventuali
rischi di esser falciato dal cafonauta di turno, poi perchè immagino
che i pesci, con queste premesse, non saranno tanto tranquilli. Rimando il tutto all'alba
di domani e mi godo la sempre splendida compagnia e relax in barca! ;-)
E' ora infatti
della cena-aperitivo su Lady Blues assieme a Paolo ed Elena: momenti
IMPAGABILI!!! A seguire la solita meravigliosa serata in pozzetto, con
rum e sigari, attorniati da una scenografia spettacolare... Un unico
pensiero: VOGLIO VIVERE COSI'!!!
Sabato 18 Agosto
La sveglia suona
presto, sempre troppo presto quando in estate programmo di pescare
all'alba... Crepuscolo previsto per le 6, quindi giù dalla cuccetta
per le 5:30, un vero dramma!!! Vestizione, ultra assonnato, carico
sul tenderino l'attrezzatura (oggi voglio provare finalmente come si
deve il C4 Mr 119, finora usato pochissimo e in luoghi indegni, ma
per sicurezza porto anche il 104), salto sul gommoncino in
miniatura, accensione al primo colpo del fido Suzukino e col buio
totale che appena appena accenna a mollare raggiungo la prima
risalita indicatami da Matteo. La luce che comincia a formarsi mi fa
intravvedere appena la dorsale rocciosa sotto la chiglia, sui 10 m.
L'acqua è molto limpida, che spettacolo! Per me, acccanito
dormiglione, certe levatacce sono proprio una tortura, ma poi,
scivolare in acqua, a quest'ora, nel silenzio più totale e in mari
del genere, è davvero un momento d'estasi! Qualche respiro, ad occhi
socchiusi, in superficie e poi giù ad esplorare questi fondali
mozzafiato.
Purtroppo la
pescata si concluderà con un cappottone: solo una bella ma
nervosissima orata, avvistata nei primi tuffi, non si avvicinerà
abbastanza per la pur abbondante e tesa gittata del 119. Per il
resto, il traffico nautico delle barche a motore è iniziato davvero
troppo presto, i pesci sicuramente ne hanno risentito... Peccato!
Termino con qualche prova di tiro affiancando il 104 ormai
stra-conosciuto e il 119, allestito di recente con gli elastici Sigal
Reactive Brown 17.5. Tiro davvero secco ma gestibile, si tratterà
solo di fargli incontrare in futuro pesci degni di tale arma! ;-)
Nota positiva:
stavo già per abbandonare la pescata dopo pochi tuffi a causa del
riproporsi di un blocco inverso all'orecchio destro, problematica già
patita un paio di anni fa. All'iniziale incaxxatura però questa volta
è seguita la razionalità: lavaggio profondo delle narici con acqua di
mare, rilassamento totale, mentale e di ogni muscolo di collo, mandibola e
lingua. Respirazione lenta e prove progressive di discesa,
compensando pianissimo e molto delicatamente: finisco in bellezza,
con
aspetti in totale tranquillità sui 20 mt! Ottimo! Conferma del fatto
che come sostenne l'esimio Dott. Stefano Correale, questa problematica per
me, in assenza di cause anatomico-funzionali, è dovuta a
tensioni muscolari in zona tube di Eustachio! Una bella iniezione di
tranquillità e auto-consapevolezza. :D
Rientro alla barca
passando a salutare Paolo che a poppa aveva seguito i miei tuffi in
lontananza.
Ed è ora della
colazione, che già normalmente bramo a più non posso, figuriamoci ora, visto il dispendio di energie della pur
infruttuosa pescata. E cosa può esserci di più bello del fare
colazione assieme ad Ombretta, in pozzetto, all'ombra del tendalino, sospesi su
un mare del genere, in una baia del genere, attorniati da una natura
del genere?!
A seguire dormitina
di recupero ore per l'albata,
bagnetto mattutino, e ancora relax in pozzetto.
Purtroppo oggi
Paolo ed Elena ci devono lasciare, vogliono raggiungere Ile Rousse e
anche per loro, dopo un lungo vagabondaggio, i giorni cominciano a
scarseggiare. Per noi sarà l'ultima giornata di questa brevissima vacanza,
siamo ben intenzionati a godercela al massimo!
A mezzogiorno
sbarchiamo col tender e facciamo due passi sulla dorsale che divide
la costa E da quella O, lasciandoci avvolgere dal calore del
solleone e dal profumo intenso della bassa macchia, che meraviglia!
Adoro questo tipo di ambiente che in Corsica circonda sempre mari e
coste da sogno!
Poi, per metà
pomeriggio, un pò di norkeling, breve, ma che ci ha permesso di
scovare un paio di spaccature popolate da numerosissimi, rossissimi
e meravigliosi Anthyas.
Torniamo a bordo
trovando ancorata a fianco di Lady Blues una sua sorellina con
bandiera francese. :) Distanza corretta, barca simpatica
(ovviamente...), equipaggio silenzioso e riservato, rada per il
resto semi-deserta: ci sta benissimo!
A seguire, anche
per oggi, il Mare ci riserva una serata calda, calma e
tranquillissima, in cui, dopo il bagnetto-lavaggio di fine giornata,
ci godiamo - noi e Zarina, copresa! - "assorbendoli" come linfa
vitale, i colori del tramonto, il silenzio del giorno che sta per
terminare, il profumo del mare placido, della brezza che diffonde
l'aroma della macchia scaldata dalla giornata estiva, il dondolare
tranquillo di Lady Blues.
E' l'ultima serata,
di mare, di rada, di Corsica, di ferie... ma in effetti, quest'anno,
Poseidone ed Eolo ci hanno preparato proprio un gran bel finale,
perfettamente in linea con la nostra idea di "rada" per vivere il
mare!
Dopocena
consequenziale, fatto di tanto relax, contemplazione di mare e
stelle in pozzetto. Per chiudere degnamente la vacanza, come
successo l'anno scorso, decidiamo per un bel tuffo notturno! Manca
l'incredibile quantità di plancton che nel 2011, illuminava l'acqua
del canale tra le isole Lerìns, ma il bagno nottetempo è sempre
affascinante! ;)
Domenica 19
Agosto
E putroppo arriva anche il momento di salpare l'ancora... :(
Un momento più che
triste, un qualcosa che ti toglie il fiato, ma in senso negativo,
perchè dopo aver vissuto una settimana così, esser stati così bene sopra e sotto
il mare, avvolti dal mare, di lasciare questa rada, di lasciare questo grande fratello Blu
proprio non he hai la voglia, il coraggio, le forze! Ti chiedi il
perchè si debba tornare per un anno intero ad una vita di tensioni,
traffico, pensieri, problemi imposti da una società che nemmeno sa
cosa si prova a vivere così, in maniera così semplice e naturale!!!
:-( Sai che è "questo" l'atteggiamento giusto, che sono questi i
ritmi giusti, la mentalità giusta, per cui non ti serve nulla che
non sia la persona accanto a te, la barca che vi accoglie e il mare
che vi avvolge. Un pò di viveri, l'attrezzatura da sub e via. Niente
orpelli, niente mode, niente modi...
Ma purtroppo è
arrivato il momento di salpare l'ancora...
Sono le 6:30 di una
splendida mattina, tranquilla, serenissima, col sole non ancora
sorto. Fatta l'indispensabile colazione per riprender contatto col
mondo, ritirato il protettivo tendalino, rizzato il tender a prua, è
giunto il momento: accensione del Volvo MD2020, Ombretta a prua col
comando via cavo, recupera diligentemente la catena, mentre io
manovro per allentare la tensione sul salpa-ancora.
Poi via, con un
ultimo sguardo a questa bellissima piccola rada, semplice,
selvaggio angolo di Corsica, proprio come piace a noi...
Poco dopo passiamo
il capo della Revellata e metto prua per 330° circa, lasciando in
azione Tino, il pilotino automatico. Niente brezza, mare calmissimo,
solo motore, mentre la calda luce dell'alba indora degli scorci
incredibili della Revellata.
Le nostre
espressioni, nonostante attorno a noi l'atmosfera sia affascinante,
non sono proprio entusiaste...
La traversata è
senza storia. Piatta, immersa per quasi tutto il tempo in una calma
piatta a dir poco irreale! Unici diversivi, qualche sguazzo di tonni
poco fuori la Revellata, un apatico branco di delfini poco oltre,
una piccola invasione di libellule che si allineano a decine sul
paterazzo, si appoggiano sui winch, ci volteggiano attorno. Per il
resto, calma, calma piatta:
A seguire,
l'incrocio della rotta di un traghetto a metà canale tra Corsica e
Liguria, quando siamo passati in una ampia zona di mare
letteralmente tappezzata di ogni genere di rifiuto: carte, cartoni,
plastiche, bottiglie, lattine. Uno spettacolo tanto osceno, quanto
assolutamente incredibile ed inquietante... che ci ha riempiti di
un'enorme rabbia dentro!!!
Prima la voglia di
chiamare qualcuno per denunciare lo scempio, poi un triste
ragionamento: anche ammesso che qualcuno riesca a sentire il nostro
VHF, quale vedetta italiana o francese avrà mai voglia di
sciropparsi mezza traversata, per venire qua in mezzo al mare a
registrare uno scarico di immondizia, quasi sicuramente imputabile
al traghetto da noi incrociato, ma senza alcuna prova? E così,
i criminali riescono a farla franca...
E' chiaro ora dove
finisce il pattume delle enormi navi passeggeri?!? E poi i dotti
velisti da forum dissertano dell'indispensabilità della cassa delle
acque nere su una piccola vela di 9-10 mt... vabbè, tralascio le
polemiche.
Questa volta, le
canne da traina tacciono per tutto il tempo. Anche se è giorno, per
non sfiancarci troppo, ci alterniamo al controllo in pozzetto e al
pisoccamento sotto coperta, dove si, fa caldo ma non quanto fuori...
Col tramonto si
alza un filo di brezza, nulla di che, per di più talmente tenue che
l'apparente dato dal motore la porta quasi in prua, ma almeno apro
le vele e posso giocare un pò con le regolazioni per star dietro al
continuo variare di direzione di questa bavetta di vento.
Incredibilmente,
quando mancano 10 nm all'arrivo, 21:30, il vento che
rinforza a 12-14 nodi, 60º a sx. Finamente vela!!! STOP totale al motore e
ci godiamo sotto un cielo stellato una silenziosissima bolina larga!
CHE MERAVIGLIAAAA!!! Il buio sul mare, il buio nel cielo puntinato
di stelle, la barca che avanza sicura, appena inclinata,
stabilizzata dal vento sulla randa full batten, il silenzio attorno,
il fruscio rapido dell'acqua lungo la carena, CHE MERAVIGLIA!!!!
Ancor più
incredibile, dopo mezz'ora, Il GRAN FINALE... l'apparente è
aumentato, stabile e regolare, sui 14-15 nodi e Lady Blues accelera
a 5,5-6 nodi, per poi marciare regolare sui 6-6,5 ben piantata sul
lato di dritta.
Giusto davanti al
porto, un salto del vento totale, di 180°, da ponentino frizzante a
levante. Poi, giusto mentre impegnami il canale del Marina degli
Aregai, tutto finisce, stop vento, niente brezza e lo specchio
d'acqua si fa vitreo...
Ormeggiamo senza
alcun problema, riordiniamo giusto l'indispensabile per dormire
beati in cuccetta, con la testa che però è rimasta ad otlre 80
miglia di distanza...
Lunedì 20 Agosto
Nulla da raccontare
se non l'abbondante dormita e le pulizie essenziali sulla Lady,
giusto per lasciarla un minimo in ordine, rimandando al primo week
end utile certe cure più approfondite, come inevitabilmente si
merita, dopo le emozioni che riesce sempre a regalarci in crociera!
Il rientro in
autostrada vede un martellare di immagini, profumi, emozioni, tutto
quello che il Mare, il meteo e la nostra amata barca hanno saputo
miscelare alla perfezione in questi pochi ma intensissimi ed
inidmenticabili giorni di mare!!!
Capt. Simon, Ombretta & Zarina
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