Dopo il semi-flop della settimana di luglio a Port Cros (leggi qua il racconto), queste due settimane centrali di agosto nell'amata Corsica riuscirà a risollevare le sorti di queste vacanze traballanti?
In effetti, la vacanzina di luglio all'isola di Port Cros nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto essere una full immersion di mare, immersioni al parco Nazionale francese e poi rade a go go lungo la costa. Le perturbazioni incipienti e le minacce di F7-8 invece hanno drasticamente ridotto i giorni, mentre il vento ci ha permesso una sola immersione, per il rotto della cuffia.
Ecco quindi che tutte le nostre aspettative e propositi di rivalsa si sono concentrati su queste 2 settimane a cavallo del mese di Agosto. Personalmente ho infatti tutto il mese, purtroppo, libero, causa termine di collaborazione lavorativa, mentre Ombretta riprenderà a settembre con la scuola. Si uniranno a noi gli amici Massimiliano e Rossella, già rodati in barca l'anno scorso, in occasione di una settimana alle isole Hyères, in cui son riusciti a ben sopportare tanto le nostre manie, quanto i limitati spazi di una piccola barca a vela. Inspiegabilmente hanno accettato l'invito per quest'anno, ad affrontare l'impegno ed il fascino della traversata per la Corsica, con meta il golfo della Girolata.
Ecco il diario di bordo, a cominciare dal link alla mappa del viaggio creata coi sms al sito www.youposition.it:
E qui invece è visibile il video in Full HD, come sempre ben montato da Ombretta e pubblicato sul nostro canale Youtube:
Sabato 09 agosto, ore 14:45
Siamo ancora in autostrada, impazienti di raggiungere Lady Blues ad Aregai!
Ci aspettano ancora un po' di preparativi, quindi mal sopportiamo le code in autostrada.
Siamo ancora in autostrada, impazienti di raggiungere Lady Blues ad Aregai!
Ci aspettano ancora un po' di preparativi, quindi mal sopportiamo le code in autostrada.
Domenica 10 agosto, ore 1:04
Dopo una giornata di code, auto, nuvole, sole... ci ritroviamo tranquilli finalmente in barca!!! E sopratutto, nonostante sia piena notte, FINALMENTE caldo e passi d'uomo spalancati!!! Che possa esser finalmente la volta buona?!? Dopo tutto questo meteo brutto, incerto, instabile, non ne possiamo davvero più.
In mattinata affronto la questione fuoribordo del tender: avevo smontato in precedenza il carburatore per pulirlo a causa delle irregolarità nel salire di giri. Avendo trovato molta sporcizia nella vaschetta e non essendoci di serie ALCUN filtro ne ho installato uno piccolo a rete, ma rimontando il tutto ho scoperto che la guarnizione della vaschetta si era irrimediabilmente seccata, indurita e rotta...
Max, facendo spesa cambusa con Ombretta mi ha procurato un sigillante Bostik rosso per alte temperature, dichiarato esplicitamente resistente alle "benzine" ed altri carburanti. Speriamo tenga...
In mattinata affronto la questione fuoribordo del tender: avevo smontato in precedenza il carburatore per pulirlo a causa delle irregolarità nel salire di giri. Avendo trovato molta sporcizia nella vaschetta e non essendoci di serie ALCUN filtro ne ho installato uno piccolo a rete, ma rimontando il tutto ho scoperto che la guarnizione della vaschetta si era irrimediabilmente seccata, indurita e rotta...
Max, facendo spesa cambusa con Ombretta mi ha procurato un sigillante Bostik rosso per alte temperature, dichiarato esplicitamente resistente alle "benzine" ed altri carburanti. Speriamo tenga...
ore 14:18
Le previsioni ovviamente davano parecchi nodi in meno, invece ci ritroviamo 25 nodi da E-NE.... Che facciamo?!? Andiamo???
La voglia di mollare gli ormeggi è a mille, ma dobbiamo anche tener contro dei nostri ospiti, Massimiliano e Rossella, che di certo non hanno la nostra abitudine allo stare in barca, potrebbero patire un mare troppo movimentato.
Io e Ombretta andiamo quindi a dare un'occhiata dalla punta della diga di sottoflutto, aperta a levante: il mare è un tripudio fittissimo di creste bianche!!! Un paio di vele che stanno uscendo (beninteso, non parliamo di condizioni proibitive, solo molto scomode) beccheggiano da matti finché hanno il mare in prua, passando poi ad un rollio non da poco mettendoselo al traverso.
E' vero, le previsioni varie e le mappe di Lamma indicano questo vento come un fenomeno del sotto costa, a 20 miglia già dovrebbe diminuire e in generale dovrebbe attenuarsi nella notte. Ma le stesse previsioni parlano di 10-15 nodi, mentre qua ora ce ne sono 25 buoni!!! Se sbagliassero anche il resto?
E' deciso, fossimo solo io ed Ombretta potremmo buttarci nelle montagne russe, ma pensando al resto dell'equipaggio, fisso la partenza nella notte, all'una.
Intanto, pur se in porto, al tramonto del sole si contrappone uno splendido sorgere di luna!
Lunedì 11 agosto, ore 01:00
Precisi precisi, per una volta almeno, molliamo gli ormeggi!
In porto c'è calma di vento e solo fuori per un'oretta navighiamo in un mare ancora un po' mosso, con apparente al traverso di 9-10 knt, con vela e motore e la luna piena.
La voglia di mollare gli ormeggi è a mille, ma dobbiamo anche tener contro dei nostri ospiti, Massimiliano e Rossella, che di certo non hanno la nostra abitudine allo stare in barca, potrebbero patire un mare troppo movimentato.
Io e Ombretta andiamo quindi a dare un'occhiata dalla punta della diga di sottoflutto, aperta a levante: il mare è un tripudio fittissimo di creste bianche!!! Un paio di vele che stanno uscendo (beninteso, non parliamo di condizioni proibitive, solo molto scomode) beccheggiano da matti finché hanno il mare in prua, passando poi ad un rollio non da poco mettendoselo al traverso.
E' vero, le previsioni varie e le mappe di Lamma indicano questo vento come un fenomeno del sotto costa, a 20 miglia già dovrebbe diminuire e in generale dovrebbe attenuarsi nella notte. Ma le stesse previsioni parlano di 10-15 nodi, mentre qua ora ce ne sono 25 buoni!!! Se sbagliassero anche il resto?
E' deciso, fossimo solo io ed Ombretta potremmo buttarci nelle montagne russe, ma pensando al resto dell'equipaggio, fisso la partenza nella notte, all'una.
Intanto, pur se in porto, al tramonto del sole si contrappone uno splendido sorgere di luna!
Lunedì 11 agosto, ore 01:00
Precisi precisi, per una volta almeno, molliamo gli ormeggi!
In porto c'è calma di vento e solo fuori per un'oretta navighiamo in un mare ancora un po' mosso, con apparente al traverso di 9-10 knt, con vela e motore e la luna piena.
Ore 3:13
Alla fine, a 10 miglia dalla costa, il motore è spento: F5 rafficato al traverso, onda pessima, formata e ripida, al traverso, Tino (ST4000+) al timone e io alla scotta randa, pronto a mollare sotto le raffiche più cattive... Corriamo mooolto bene! Per il momento è a suo modo divertente. Nonostante il pressing delle onde ripide, che cercano di scomporla, Lady Blues fila oltre i 7 nodi!
Ore 7:00
Navighiamo col vento in attenuazione, dopo 4 ore di gagliarda veleggiata. Bellissimo lo spettacolo dell'alba, con sole dai colori caldi a levante e la fredda luce lunare a ponente! In pratica, ci si ripropone al contrario lo spettacolo ammirato la sera scorsa...
In mattinata il vento cala molto, troppo, dobbiamo accendere il motore ed accontentarci di sfruttare le vele, appena in forma, per stabilizzare la barca. Nel frattempo la nostra rotta d'alto mare incrocia come al solito quella di diversi traghetti.
Non manca l'avvistamento fugace ma spettacolare di un pesce spada che salta totalmente fuori dall'acqua.
Ore 13:05
A 40 miglia dalla Corsica è successo; è partita la canna da 12/20 lbs col sibilo repentino della frizione. Mi rendo subito conto che dall'altra parte delle centinaia di metri di trecciato da 20 lbs, sbobinato in pochi istanti, non c'è il solito bel tonnetto, ma qualcosa di molto ma molto più grosso.
Avviso l'equipaggio che non sarà facile, che con questa canna (12-20 lbs) e questa lenza (20 lbs) su una barca a vela così piccola ed ingombra di paterazzi sdoppiati, pulpiti, timone profondo etc. portarlo al raffio sarà difficilissimo. E sopratutto, che se anche dovessimo riuscirci, il pesce potrebbe esser "troppo grosso" per la nostra barca!
Intanto il tempo passa, io sento man mano le bretelle entrarmi nella schiena, le mani sono doloranti, le dita sempre più irrigidite. Grazie all'imbragatura dorsale e alla pancera bassa sulle cosce, pompo col peso del corpo, lavoro con le gambe e non affatico braccia e schiena, ma la trazione sulle cinghie è davvero tremenda.
Ombretta dal canto suo, nonostante un paio di comprensibili errori nel seguire le mie indicazioni, timona benissimo e mantiene la calma. Rossella filma e Max si tiene pronto col raffio.
Dopo un'ora abbondante il pesce ha ancora tutte le energie della prima fuga, riprende come e quando vuole ogni metro di lenza che io recupero con troppa fatica.
Intanto, la frizione del nuovissimo e pur ottimo Shimano TLD 20, da sempre un riferimento di precisione ed affidabilità, comincia a cedere, inizia ad impuntarsi sulle fughe e a strappare.
La faccio bagnare con un po' d'acqua dolce fresca ma la situazione non migliora.
Ad un certo punto, dopo un paio di fughe impetuose e velocissime la frizione si blocca, il pesce (ormai sarei pronto a scommettere tutto su un tonno oversize), da alcune testate tremende, il mulinello non cede un cm!!! Cerco di sbloccarla muovendo il tamburo col pollice sinistro, nulla!
Se non mi avessero trattenuto, sarei quasi finito in acqua... cerco di allentare la leva, di solito dolcissima, ma anche lei è bloccata. Forzo e la frizione si apre di colpo: la bobina quasi in folle crea una parrucca clamorosa di trecciato finissimo! Il pesce riparte e il tamburo si blocca definitivamente, non può più cedere un cm, posso solo sperare che la linea tenga.
Il tonno pare aver capito e si mette a tirare come un bue, la canna si inarca più volte in maniera spaventosa, Ombretta cerca di seguirlo, ma quando lui punta il fondo (oltre 2000 m) non c'è nulla da fare.
Ormai lo do per perso, non può succedere altro.
Eppure, incredibilmente, riesco a recuperare qualche giro di lenza, poi il pesce riparte e come niente fosse, ritorna al punto di lenza bloccata.
Così per un'altra ora, di fatiche enormi, dolori e abrasioni alla pelle della schiena, con un sole implacabile ed Ombretta sempre al timone.
Ore 14:50
Per due ore non siamo nemmeno riusciti ad intuire la forma del pesce, che anche quando ha deciso (lui) di salire in superficie e lasciarsi avvicinare, ha sempre nuotato in perfetto assetto, senza mai mostrarci il fianco argenteo, mostrando solo l'alone scuro indecifrabile del dorso.
Ore 15:00
Ecco per la prima volta un bagliore argenteo! Ma la cosa non mi rallegra, per l'esperienza, non grandissima ma nemmeno scarsa che ho di traina e di tonni, posso dire che un qualcosa del genere non l'ho mai visto! Ho la conferma dei miei timori, questo pesce non riusciremo mai ad imbarcarlo! Trancerà la lenza lui sotto bordo, o dovremo farlo coscientemente noi, nell'impossibilità di salparlo con un semplice raffio fisso da un pozzetto così piccolo ed impacciato.
Ore 15:10
Il Tonno si mostra in tutta la sua maestosa, enorme imponenza. Le esclamazioni a bordo si sprecano! Abbiamo tutti visto e preso tonnetti sui 25-30 kg negli anni scorsi, raffiati sia da Max che da Ombretta, ma lo stupore qua è completamente diverso.
Capiscono tutti che sarebbe impossibile e inutilmente pericoloso cercare di salparlo.
Lo ammiriamo in tutti i suoi oltre 2 m di lunghezza, quel diametro da botte, quella colata di argento che finalmente si mostra di fianco, pur mantenendo un nuoto vigorosissimo, senza gli scatti isterici degli individui più piccoli sfiniti.
La forza che mi trasmette fino all'ultimo è ancora in grado di vincere quasi il mio corpo completamente spinto all'indietro!
Due passaggi vicino la plancetta, al secondo giro assegno a Max il compito di recidere il terminale di nylon da 0,70mm. Sotto la girella.
Il tonno è ancora in piena forza, non è sfiancato, si riprenderà rapidamente e l'amo che gli rimarrà in bocca (non lascia nessuna traccia di sangue, quindi è allamato in sicurezza sui lati della bocca) è in ferro, NON inox. Se ne libererà quanto prima.
Uno schiocco secco, netto, annuncia per il tonno la libertà, per me la fine dei dolori alla schiena e alle mani e per tutto l'equipaggio la fine di un'avventura indimenticabile! E, credo, irripetibile.
Sono stremato, siamo tutti accaldati. Non c'è altro da fare che bere abbondantemente, spegnere il motore e tuffarci a turno per un bel bagno, letteralmente in mezzo al mare. Finalmente scarico la tensione, mi sciolgo abbandonandomi all'acqua ed ammirando Lady Blues ferma, dondolante sulla superficie del mare immobile, sospesa tra il blu del'acqua e quello del cielo. Il nulla tutto attorno. Bellissimo!
Ore 16:30
Il mare sembra voler premiare la nostra decisione: dopo averci fatto incontrare il tonno più grande tra quelli finora pescati, ci fa incontrare anche la balena più grande tra quelle avvistate. Ed è anche la più vicina! Ne risulta un filmato e foto spettacolari!
Che emozioni ci sta regalando questa traversata!
Dopo l'avvistamento, crollo sulla cuccetta di guardai in quadrato, la mancanza totale di riposo nella notte, l'impegno per la movimentata veleggiata notturna e poi per il combattimento col tonno, si stanno facendo sentire.
Ore 20:00
Siamo quasi di fronte all'isolotto di Gargalu, purtroppo ammantato di nubi grigie. Gargalu sembra più una grigia scogliera scozzese, peccato, l'orario sarebbe stato quello giusto per ammirarla in tutto il suo splendore! Non possiamo ammirare le rosse scogliere della Scandola al tramonto, quindi vogliamo lo sguardo ad ovest salutando il sole che si tuffa oltre l'orizzonte.
Ore 20:30
Giusto al limitare millimetrico della Riserva Marina notiamo un affollamento incredibile di segnali di reti e nasse: anche qui, più che in passato, i professionisti stanno martellando il pesce senza tregua, senza dargli scampo. I confini della riserva sono totalmente bloccati! Nessun pesce ha modo di uscirne e ripopolare (come invece dovrebbe essere) le acque circostanti... povero Mediterraneo, ucciso sempre più dalla cecità dei pescatori, dalla stupidità degli amministratori collusi e dalla dabbenaggine della gente comune, pronta ad additare come un killer distruttore il pescasub che caccia ogni tanto UN pesce per cena, disposta invece a tollerare col sorriso lo sterminio perpetrato ogni giorno dai professionisti!
Ore 22:30
Finalmente, dopo un giro di ricognizione al buio, controllando con cura la posizione delle altre barche e le immagini dello scandaglio, diamo ancora dell'ansa di Tuara, vicino all'Hanse 400 Ka-tet di Paolo ed Elena, che ci stavano aspettando.
Nonostante la stanchezza (io e Ombretta siamo svegli dall'una di notte, i turni col vento della prima parte della navigazione son malamente saltati) e la fame, ci buttiamo subito in acqua, per rilassarci a dovere. Poi, montato il tendalino in pozzetto contro l'umidità, approntiamo la frugale cenetta..
La notte, nella calma assoluta della piccola baia, grandi ronfate per tutti!
Martedì 12 agosto, ore 9:30
Inevitabilmente, viste le troppe ore di sonno perso da recuperare, ci svegliamo tardi e con calma...
Il panorama che ci accoglie tutto attorno è bellissimo! Nessuna costruzione, la spiaggetta deserta, il mare spettacolare, blu e limpido.
Ma abbiamo poco da godercelo... Le previsioni non sono buone: rincarano la dose sul vento previsto da stasera, via via sempre peggio, fino ad un bel F8 da NW per i prossimi giorni.
E non mi piace per niente l'onda regolare che inizia ad entrare nella baia e che comincia a farci beccheggiare in maniera decisa, assieme ad una brezza da W non trascurabile. L'aria ha iniziato a soffiare già alle 9 e man mano è aumenta, è eccessiva per questo orario.
L'idea era quella di fermarsi qua in giornata, per poi spostarci a Girolata nel pomeriggio, ma non vorrei rischiare di non trovare posto, viste le previsioni e il periodo, quindi decido di salpare l'ancora appena possibile.
Ore 11:00
Entrando nella baietta di Girolata notiamo che il vento che già investiva Tuara, qui non arriva ancora e le boe sono stranamente quasi tutte vuote...
Dopo aver preso il posto indicatoci, chiediamo di spostarci a fianco di Ka-Tet, sopraggiunto dopo di noi, anche in previsione dei prossimi giorni di sosta forzata (immaginiamo circa 3... non sappiamo ancora che il meteo ci obbligherà a starci il doppio!) vorremmo stare vicini. A quel punto, controllando un tender giusto al posto dietro Ka-Tet, io e Paolo esclamiamo: "guarda, è un modello uguale a quello di Franco!" "si, anche il motore è simile", "Ma guarda il nome!!! Tyche!!! Sono proprio Franco e Rita!". Probabilmente gli amici sono usciti in barca a veleggiare, lasciando il tender alla boa.
Non mi resta che immergermi... nella riparazione del carburatore del fuoribordo del tender, che ovviamente perde benzina a gogo, visto che quel sigillante rosso Bostik non ha retto nemmeno poche ore alla benzina e si è gonfiato a dismisura, ammollandosi come una gelatina...
Dopo una lunga, accurata pulizia dai residui del maledettissimo sigillante Bostik, recupero un pezzo di corda o-ring adeguata, la taglio a misura e la incollo con cianoacrilica a formare una bella guarnizione per la vaschetta. Soluzione improvvisata ma che ci rende subito operativi e che reggerà per tutti i giorni successivi.
Problemi anche al motore del fuoribordo di Paolo, cominciati nei giorni scorsi, che però non vuole proprio saperne di ripartire. Cambiamo candela, controlliamo la bobina e il cavo alla pipetta, niente, nessuna scintilla.
La giornata passa quindi tra una passeggiata e l'altra a terra, alternandoci con Max e Ross sul tenderino, ammirando i classici scorci bucolici che solo Girolata sa offrire!
Ore 16:00
Bagno e piccola escursione a snorkeling tutti assieme.
Ore 18:00
Ma ecco che si riunisce l'inaspettato gruppo "Aregai in trasferta" con l'arrivo del meraviglioso Hanse 411 Tyche di Franco e Rita!
Ore 20:00
Dopo un inevitabile aperitivo a bordo di Ka-Tet, sbarchiamo in massa coi tender, ci aspetta una fantastica cena al ristorante Bon Espoire!
Io e Ombretta non siamo proprio fanatici delle cene al ristornte... per mille motivi, in vacanza preferiamo un abbondante aperitivo e una raccolta cenetta in barca alla mondanità dei locali (anche eprchè spesso siamo in rade sprovviste di locali a terra...) ma aspettiamo ogni volta con trepidante attesa i piatti raffinati e pur saporitissimi, preparati con cura artistica del Bon Espoire!
Lo abbiamo decantato tanto a Max e Ross, è quindi ora di immergerci in quell'atmosfera magica, chiacchierando tutti assieme, seduti a vista sulla baia, in un posto isolato da tutto, aspettando i sublimi piatti che ci aspettano...
In un attimo mi dimentico delle infami previsioni che, dico la verità, mi hanno tenuto un po' in ansia per tutto il giorno...
E appena comincia la sfilata delle elaborate, bellissime, quasi preziose eppur squisite portate, unite della bellissima compagnia, la gioia è ancor più grande!
Mercoledì 13 agosto, ore 12:00
Da mezzanottte ha iniziato a soffiare un vento più deciso, diverse forti raffiche, assieme a un po' d'onda che arriva fin qua alle boe.
Per fortuna l'orientamento prua-poppa, nonostante lo sciacquio proprio sotto la nostra cuccetta, ci ha lasciato dormire a meraviglia.
Le previsioni non sono affatto migliorate, anzi!
Dal golfo del Leone sta scendendo una botta mica da ridere... le carte di Lamma segnano per 3 giorni colori inquietanti, con un Mistral poderoso ed ode previste fino a 3 m ed oltre. Ma sopratutto mi inquieta la deviazione che sembra prenderà il vento sulla costa ovest della Corsica: da NW dovrebbe piegare a W e poi a SW, arrivando qua come F8, ma sopratutto con un'imponente onda lunga!
E se Girolata è ben riparata dal Mistral, non lo è affatto dal Libeccio! So di pessime esperienze patite da amici, costretti a fuggire fortunosamente dalle boe in condizioni pessime e col mare brutto in crescita.
La mia solita iper-apprensione meteo mi mette in agitazione...
E i tantissimi posti liberi alle boe non mi tranquillizzano affatto! Che tutti stiano evitando la possibile trappola della Girolata?
Che fare? Stare qui ad attendere o fuggire? E nel caso, dove?
Ci si mette pure il cielo, coi cirri strappati dalle forti correnti in quota, che preannunciano la buriana...
E le osservazioni meteo reali sono impressionanti: 50 nodi a Ile Rousse, 70 a Capo Corso!
Come se non bastasse, i messaggi dell'amico Matteo, bloccato con la famiglia sul suo Comet 33 in rada a Revellata, non sono incoraggianti: "...temo che tu debba scappare da Girolata.".
Paolo cerca di tranquillizzarmi, nessun problema per lui a stare qua e far passare la sfuriata, saremo più che protetti!
Intanto nella baia, assieme ad alcune raffiche più sostenute, entra una leggera e ancora attenuata onda lunga, sufficiente però a creare una bella acqua verde opaca...
Nel primo pomeriggio siamo di nuovo a terra, ammiriamo i soliti angoli bucolici che rendono così particolare questo angolo di terra e di mare.
Quindi visitiamo il minuscolo cimitero con vista sulla baia (mi piace pensare che in posti come questo, anche le anime dei defunti trovino più serenità...).
A seguire, al mini bazar della spiaggia, riforniamo la cambusa di squisiti formaggi tipici.
Su suggerimento di Max e Ross che ieri avevano già provato il posto, ci concediamo una sosta in un mini baretto, non quello solitamente preso di mira dai turisti sulla spiaggia, bensì quello laterale, a fianco del rigagnolo, giusto prima della salita alle case del paese. Ed è proprio di quelli che piacciono a noi! ;) Semplice, rustico, dall'atmosfera persa nel tempo! Una birra Pietra e un assaggio di affettati, terrine e formaggi (inutile dire che erano buonissimi!!!), mi rimettono il buonumore! :D
Un buonumore favorito anche dalle due chiacchiere scambiate col il Maître du port Jean-François Luciani, un personaggio che, come scrive Ombretta: "ti squadra attraverso le lenti dei suoi spessi occhiali velati dalla salsedine, con due furbetti occhietti di chi la sa lunga. Dorme probabilmente col suo Vhf sul cuscino, nel caso in cui a notte fonda qualche imbarcazione chieda soccorso in difficoltà. Non nega mai una chiacchiera in un orgoglioso italiano dall’accento francese e fa filare tutta l’organizzazione alla perfezione dirigendo dalla baracca di legno scrostata sulla spiaggia, la Capitaneria, semplicemente."
Ebbene, chiesto il suo parere, sull'evoluzione meteo e sul riparo offerto dalla baia il suo commento è chiaro: "con previsioni del genere, qua entrerà poco mare e poco vento, si può sopportare ben di peggio. Non ci sarà alcun problema.".
Potrebbero esser anche parole di circostanza, ma la serenità e tranquillità del suo tono, mi tranquillizzano, capisco che mi posso fidare.
Il tramonto tiene fede alle premesse e ci regala colori fantastici, dai toni poco caldi ma comunque intensissimi. Ce lo ammiriamo, questa volta ognuno dal proprio pozzetto, anche se a portata di chiacchiere, risate e sorrisi.
Giovedì 14 agosto, ore 13:30
Io e Ombretta facciamo due passi sopra l'agglomerato di case. Col solo zoom della videocamera, notiamo all'orizzonte, contro le scogliere di Capo Rosso, distante quasi 8 miglia, onde che frangono con creste assurde!!!
Ore 15:30
Sul tender si alternano per lo sbarco Max e Ross, anche loro salgono ad ammirare le case e la baia dall'alto.
Ogni volta che scendiamo a terra ne approfittiamo per fare qualche tanica d'acqua, visto che la sera, con l'aria freschina che tira, la doccia viene fatta abbondante, ben calda e in qualche caso pure riparati in bagno, con conseguenti maggiori consumi. Ma almeno, questi piccoli comfort aiutano un poco il morale! ;)
Nonostante il vento tremendo che imperversa al largo, qualche scafo lascia la Girolata per scendere a sud e qualcun'altro arriva, sceso da nord.
I racconti non sono incoraggianti: sembra che a Calvi abbiano ceduto le catenarie del campo boe, in piena notte! Un disastro di barche ammassate nel buio, equipaggi urlanti nel panico...
Qua scontiamo solo tanto vento rafficato, onda lunga ma non forte, che rende il mare marrone ma lascia le barche vivibili.
Per il resto la giornata, giochi a carte, relax, letture, aperitivo serale e cenetta, ben riparati dietro la capottina e ben coperti dalle felpe.
Venerdì 15 agosto, ore 19:00
Memorabile l'aperitivo di Ferragosto e la successiva ottima cena, che hanno visto i tre equipaggi riuniti in pozzetto su Tyche!
Serata conclusa a chiacchierare, prima tutti in pozzetto, poi sparpagliandoci in ordine vario all'esterno e in quadrato.
Bei momenti davvero!
In piena notte, tornato su Lady Blues, tra le raffiche che ogni tanto continuano a martoriarci, mi trovo a scrivere:
"Spett. Editrice Mare / c.a. Uff. Egr. Sig.ri Eolo e Nettuno,
con la presente chiedo l'immediata rescissione dell'abbonamento alla rivista settimanale "Forza 8" da me mai desiderato, ne sottoscritto in alcuna forma. Certo del fatto che non possiate esibire alcuno scritto da me firmato o registrazione da me in qualsiasi modo accettata, esigo che i miei diritti vengano rispettati e la rivista mai più recapitata alla mia residenza nautica, se non dietro mia futura volontaria accettazione.
Il che rende bene come stiamo passando questi giorni di forzata, anche se non spiacevole, prigionia...
Sabato 16 agosto
Questa mattina all'alba, avrei dovuto provare ad andare a pescare.
Ovviamente, dopo l'ora tarda fatta la notte prima, non ce l'ho fatta a svegliarmi così presto e di giorno non ho osato attraversare a nuoto il campo boe per raggiungere la zona di pesca all'esterno.
Peccato!
Avevo le indicazioni di un paio di punti buoni, ma quest'anno è proprio destino che la pesca subacquea sia proprio off limits!
Oggi infatti le condizioni meteo stanno migliorando, domani sarebbero ottimali per una bella albata, ma le previsioni "danno buono" solo per una finestra limitatissima.
Non posso minimamente rischiare di far rimanere qua bloccato l'equipaggio chissà ancora per quanto, solo per un mio capriccio.
E' deciso, domani all'alba lasceremo le boe.
In giornata scendiamo a terra, alternandoci con Max e Ross, per gli ultimi acquisti gastronomici, procurandoci formaggi di capra tipico e un bel pezzo di profumatissima coppa! Adoro i sapori della Corsica!
Verso sera, impacchettiamo il tutto sottovuoto per una conservazione ottimale e per evitare profumini molesti nel frigorifero.
A letto ad orario onesto, per esser pronti a svegliarci domani mattina alle 5:30.
Domenica 17 agosto, ore 6:30
Paolo ci ha preceduti e ha già lasciato Girolata, diretto a sud.
Noi salutiamo Tyche dietro di noi, salutiamo la baietta silenziosa, avvolta da una tenue luce soffusa, senza ombre, pervasa dai profumi salmastri e campestri, così contraddittori e così intensi!
Sfiliamo tra le altre barche finalmente immobili.
Max e Ross dormono tranquilli in cuccetta di poppa.
Usciamo dalla baietta, all'altezza della familiare Tour Genoise e ci immettiamo nel golfo.
Il sole non è ancora sorto, il mare ci fa capire che non è ancora acquietato e che fuori dai capi troveremo molta onda morta.
Con Ombretta riflettiamo su questa "strana" vacanza: prima la delusione di Port Cros a luglio, quando contavamo su 10 giorni di mare, sole, immersioni al parto, rade e pescasub lungo la costa, ridotti poi a 3 giorni alle boe e 1 sola immersione per vento.
Ora il pesante scherzo giocatoci dall'amata Corsica: 2 settimane come progetto, per far scoprire ai nostri amici prima l'atmosfera della Girolata, poi a nord la rada selvaggia di Revellata, quindi la bella cittadina di Calvi... Giorni conditi da sole, bagni, immersioni e pesca, almeno nei nostri progetti.
In realtà, traversata, quindi 6 giorni di sosta forzata, con vento continuo, su un mare marrone che ci ha negato pure i bagni, quindi, viste le previsioni incerte, fuga alla prima finestra meteo disponibile...
Decisamente una bella batosta!
Intanto passiamo capo Scandola, trovando tutta l'onda lunga da W-NW che avevamo prevista, ed anche un po' di più!
Qualche treno penso proprio che passi i 2 m, per fortuna è onda lunga di scaduta.
L'incrocio con un motoscafone, come al solito noncurante degli altri, che ci passa troppo vicino investendoci con la sua scia ripida sommata all'onda morta, ci fa rollare tantissimo. Ombretta gli impreca contro. Per fortuna Max e Ross dormicchiando, non si accorgono di nulla.
Il tutto in assenza totale di vento... spero che la traversata non si trasformi in un supplizio...
Ore 8:00
Passiamo Gargalu e stacchiamo nettamente la costa della Corsica, puntando dritti su Aregai.
Man mano che il profilo della costa si angola e scade, l'onda lunga perde forza e intensità, si attenua rapidamente, fino a lasciarci navigare in un mare quasi calmo.
Ore 15:30
Traversata noiosa, avvistiamo ogni tanto tonni in lontananza, delfini svogliati, ma anche la nostra prima, grossissima tartaruga marina! Tranquilla, ozia al sole col carapace fuori dall'acqua, facendo ombra a tantissimi pesci pilota.
Ore 18:15
Come all'andata, parte la canna da traina! Ma questa volta è la 20 lbs stand up col granitico Everol 2.5-0, visto che l'altra, più leggera è stata messa fuori uso dal gigante. E sopratutto, questa volta il pesce, abboccato ad un inossidabile Rapala Magnum 14 RH, dimostra essere un tonno di misura molto più umana.
Paragonato a quello enorme di 6 giorni fa, sembra un'acciughina: fughe brevi, timide, prive di forza.
In 15 minuti è sotto bordo e Max provvede ad assicurarci una ventina di kg di carne freschissima per i prossimi giorni.
Segue accurato lavaggio plancetta e bagno in mare al tramonto, per me ed Ombretta.
Nel frattempo si alza un'arietta sempre più decisa da W-SW, le vele aiutano sempre di più il motore e Lady Blues pian piano aumenta velocità.
Ore 20:50
Proseguiamo diminuendo sempre di più i giri motore, mentre nel frattempo la brezza diventa una apparente al traverso.
Purtroppo a tarda sera, se da una parte riusciamo a spegnere il motore e veleggiare in silenzio, dall'altra alla brezza tesa si unisce una fastidiosa onda ripida al giardinetto che rende la navigazione al buio parecchio scomoda.
L'idea iniziale era quella di scottare un po' di tonno per una cenetta in navigazione, vista l'ora di arrivo prevista che si sta allungando sempre più. Ma le condizioni non sono molto agevoli e la fame a ben guardare è l'ultima cosa a cui pensiamo.
Lunedì 18 agosto, ore 2:10
Ormeggiamo Lady Blues, io e Ombretta siamo decisamente stanchi, causa la continua attenzione nelle ultime ore di navigazione, che non ha permesso turni lunghi e regolari, con un minimo di riposo alternato.
Decidiamo quindi di saltare la cena, mentre lasciamo a Max e Ross un leggero spuntino, lanciandoci piuttosto in un rapidissimo e superficiale riordino della barca e quindi in una doccia ristoratrice, seguita da un lungo, profondo sonno!
Ore 10:00
Svegliati con molta calma, facciamo colazione al bar del porto, scontrandoci, per l'ultima volta, con la squisita gentilezza ed attenzione al cliente, tipica di alcuni operatori commerciali liguri...
Avvisati che i croissant sono "un poco cotti", chiediamo se ne sforneranno altri. No, nonostante, diversi altri clienti ai tavolini, questi sarebbero gli ultimi disponibili. Li accettiamo lo stesso, ma quando ce li servono, scopriamo che sono indegnamente BRUCIATI!
Li puliamo dalle croste nere, ne rimane ben poco da mangiare e, quando alla cassa osiamo chiedere un minimo di sconto, veniamo presi a male parole dal gestore!
"La ragazza vi aveva avvertito che erano bruciate?" "Si, ma aveva detto un poco cotte, non bruciate... per di più non ne avevate altri da darci!" "E voi avreste dovuto rifiutarli, se non vi piacevano! Ora li pagate per intero!"
E tu, caro mio gentilissimo simpaticone gestore del BAR DELLA TORRE per 3 TRE miseri Euri estorti, HAI PERSO PER SEMPRE DUE CLIENTI!!!!
Sarai anche soddisfatto della tua "vittoria di Pirro, tientela e gustatela, nella speranza che qualcun altro ti lasci il locale sempre più vuoto.
Peccato, solitamente i croissant sfogliati, quando non bruciati, erano anche buoni, ma decidiamo che il bar della torre, finché non cambierà gestione, non ci vedrà più!
E' ora di finirla che certe teste di legno, capre allo stato puro, giochino ai cowboy, a chi ce l'ha più duro, invece che cercare di soddisfare, anche solo con un sorriso o un minimo gesto di disponibilità i clienti. Che, loro continuano a non capirlo, son quelli che li mantengono, grazie ai quali non sono sotto i ponti a far la fame!
Poco dopo salutiamo Max e Ross che tornano a casa, con parte dei filetti di tonno come ricordo di questa anomala crociera.
Mentre noi cominciamo il riordino di fino e i lavaggi, sopra e sottocoperta, della barca.
Ore 17:00
Ci concediamo una pausa-merenda, a base di tenerissimo carpaccio di tonno marinato.
Ore 18:47
Mi godo in internet l'annuncio epocale del sito circense di quel buffone di Sanò, che a paroloni cubitali, con fantastici 6 mesi di anticipo, annuncia GELO POLARE per l'inverno 2014-15! Fantastico! La serietà di un'intera nazione, racchiusa in uno pseudo-sito meteo... Povera italia e miseri italiani che lo seguono pure...
Ore 21:00
La lunga e rilassata cena è inevitabilmente a base di tonno: iniziando con sashimi e finendo con tranci appena scottati alla piastra col sesamo e accompagnati da cipolle in agrodolce, il tutto accompagnato dal buonissimo rosé Côtes de Provence.
Martedì 19 agosto, ore 10:30
Questa mattina nuvole e pioggia, quasi a certificare il lato dispettoso di questa stranissima estate, flagellata dal maltempo, dalle perturbazioni, da un'instabilità perenne che ci ha rovinato tutti i piani vacanzieri.
Ore 16:00
Per fortuna nel pomeriggio il cielo si apre, regalandoci un briciolo di sole, assieme alla felicità di ritrovare la nostra pelosotta Zarina, portatati in barca dai genitori di Ombretta, che per un paio di giorni saranno qua ad Aregai con noi.
Ma già un paio d'ore dopo si rilassa e si gode l'ambiente di Lady Blues che tanto piace anche a lei.
Nel pomeriggio io mi dedico ad un lavoro in programma da tempo: collegare lo scarico del lavello del bagno all'ingresso (carico) del WC. In questo modo, agendo su varie valvole, si può chiudere l'aspirazione di acqua marina del WC, caricando invece acqua dolce (con eventuali aggiunte di disinfettanti etc) direttamente dal lavello. In questo modo, in caso di sosta prolungata, in tutti i tubi del WC si lascerà acqua dolce e non salata, eliminando totalmente l'odore di zolfo che per anossia si forma nei tubi del WC in caso di inutilizzo. Su Lady Blues il lavoro è risultato estremamente facilitato dal raggruppamento di progetto di tutte le valvole esattamente all'interno del mobiletto sotto il lavello. Dopo un anno, garantisco un'efficacia TOTALE! Niente più tracce di odore di zolfo!
Ore 22:00
La cena per quattro, vede sempre il nostro tonno protagonista, questa volta prima in tartare con salsa di soia e maionese, poi rosolato ad alta temperatura in padella, con olio, aglio e vino rosé, per dorarlo fuori, lasciando il cuore quasi crudo, accompagnato con peperoni e pomodori.
Mercoledì 20, ore 13:00
Inspiegabilmente ci aspetta una eccezionale spaghettata a base di tonno fresco!
Ore 21:10
E la sera, altra cena a base di tonno che questa volta, grazie all'ottima conservazione garantita dal frigo potente e dal sottovuoto applicato ai grossi filettoni, ci delizia con una tartare condita con olio, succo di lime, pepi creoli e bacche rosse e quindi con un bel piatto di tonno alla polinesiana, con crema e latte di cocco, forse il top per gustare questa carne così speciale.
Il restante, due grossi filetti anteriori già destinati al pranzo del prossimo Natale e alcuni tranci sfusi per i miei genitori, finiranno surgelati nell'appartamento di Riva Ligure.
Venerdì 22, ore 13:40
Zarina è sempre l'indiscussa maestra nell'arte del relax a bordo!
Domenica 24, ore 21:30
Grazie ad un'uscita di cacciasub procuro un saragotto per cena. Nulla di che come taglia, ma Ombretta riesce comunque a trasformarlo in un saporitissimo e ricco sugo per una pasta davvero al sapore di mare!
Lunedì 25
E' il giorno del rientro, che chiude queste strane, stranissime ferie 2014.
Non ci resta che voltar pagina e sognare, sperando in migliori vagabondaggi, quelle che saranno le ferie 2015! ;)
Ore 7:00
Navighiamo col vento in attenuazione, dopo 4 ore di gagliarda veleggiata. Bellissimo lo spettacolo dell'alba, con sole dai colori caldi a levante e la fredda luce lunare a ponente! In pratica, ci si ripropone al contrario lo spettacolo ammirato la sera scorsa...
In mattinata il vento cala molto, troppo, dobbiamo accendere il motore ed accontentarci di sfruttare le vele, appena in forma, per stabilizzare la barca. Nel frattempo la nostra rotta d'alto mare incrocia come al solito quella di diversi traghetti.
Non manca l'avvistamento fugace ma spettacolare di un pesce spada che salta totalmente fuori dall'acqua.
Ore 13:05
A 40 miglia dalla Corsica è successo; è partita la canna da 12/20 lbs col sibilo repentino della frizione. Mi rendo subito conto che dall'altra parte delle centinaia di metri di trecciato da 20 lbs, sbobinato in pochi istanti, non c'è il solito bel tonnetto, ma qualcosa di molto ma molto più grosso.
Avviso l'equipaggio che non sarà facile, che con questa canna (12-20 lbs) e questa lenza (20 lbs) su una barca a vela così piccola ed ingombra di paterazzi sdoppiati, pulpiti, timone profondo etc. portarlo al raffio sarà difficilissimo. E sopratutto, che se anche dovessimo riuscirci, il pesce potrebbe esser "troppo grosso" per la nostra barca!
Intanto il tempo passa, io sento man mano le bretelle entrarmi nella schiena, le mani sono doloranti, le dita sempre più irrigidite. Grazie all'imbragatura dorsale e alla pancera bassa sulle cosce, pompo col peso del corpo, lavoro con le gambe e non affatico braccia e schiena, ma la trazione sulle cinghie è davvero tremenda.
Ombretta dal canto suo, nonostante un paio di comprensibili errori nel seguire le mie indicazioni, timona benissimo e mantiene la calma. Rossella filma e Max si tiene pronto col raffio.
Dopo un'ora abbondante il pesce ha ancora tutte le energie della prima fuga, riprende come e quando vuole ogni metro di lenza che io recupero con troppa fatica.
Intanto, la frizione del nuovissimo e pur ottimo Shimano TLD 20, da sempre un riferimento di precisione ed affidabilità, comincia a cedere, inizia ad impuntarsi sulle fughe e a strappare.
La faccio bagnare con un po' d'acqua dolce fresca ma la situazione non migliora.
Ad un certo punto, dopo un paio di fughe impetuose e velocissime la frizione si blocca, il pesce (ormai sarei pronto a scommettere tutto su un tonno oversize), da alcune testate tremende, il mulinello non cede un cm!!! Cerco di sbloccarla muovendo il tamburo col pollice sinistro, nulla!
Se non mi avessero trattenuto, sarei quasi finito in acqua... cerco di allentare la leva, di solito dolcissima, ma anche lei è bloccata. Forzo e la frizione si apre di colpo: la bobina quasi in folle crea una parrucca clamorosa di trecciato finissimo! Il pesce riparte e il tamburo si blocca definitivamente, non può più cedere un cm, posso solo sperare che la linea tenga.
Il tonno pare aver capito e si mette a tirare come un bue, la canna si inarca più volte in maniera spaventosa, Ombretta cerca di seguirlo, ma quando lui punta il fondo (oltre 2000 m) non c'è nulla da fare.
Ormai lo do per perso, non può succedere altro.
Eppure, incredibilmente, riesco a recuperare qualche giro di lenza, poi il pesce riparte e come niente fosse, ritorna al punto di lenza bloccata.
Così per un'altra ora, di fatiche enormi, dolori e abrasioni alla pelle della schiena, con un sole implacabile ed Ombretta sempre al timone.
Ore 14:50
Per due ore non siamo nemmeno riusciti ad intuire la forma del pesce, che anche quando ha deciso (lui) di salire in superficie e lasciarsi avvicinare, ha sempre nuotato in perfetto assetto, senza mai mostrarci il fianco argenteo, mostrando solo l'alone scuro indecifrabile del dorso.
Ore 15:00
Ecco per la prima volta un bagliore argenteo! Ma la cosa non mi rallegra, per l'esperienza, non grandissima ma nemmeno scarsa che ho di traina e di tonni, posso dire che un qualcosa del genere non l'ho mai visto! Ho la conferma dei miei timori, questo pesce non riusciremo mai ad imbarcarlo! Trancerà la lenza lui sotto bordo, o dovremo farlo coscientemente noi, nell'impossibilità di salparlo con un semplice raffio fisso da un pozzetto così piccolo ed impacciato.
Ore 15:10
Il Tonno si mostra in tutta la sua maestosa, enorme imponenza. Le esclamazioni a bordo si sprecano! Abbiamo tutti visto e preso tonnetti sui 25-30 kg negli anni scorsi, raffiati sia da Max che da Ombretta, ma lo stupore qua è completamente diverso.
Capiscono tutti che sarebbe impossibile e inutilmente pericoloso cercare di salparlo.
Lo ammiriamo in tutti i suoi oltre 2 m di lunghezza, quel diametro da botte, quella colata di argento che finalmente si mostra di fianco, pur mantenendo un nuoto vigorosissimo, senza gli scatti isterici degli individui più piccoli sfiniti.
La forza che mi trasmette fino all'ultimo è ancora in grado di vincere quasi il mio corpo completamente spinto all'indietro!
Due passaggi vicino la plancetta, al secondo giro assegno a Max il compito di recidere il terminale di nylon da 0,70mm. Sotto la girella.
Il tonno è ancora in piena forza, non è sfiancato, si riprenderà rapidamente e l'amo che gli rimarrà in bocca (non lascia nessuna traccia di sangue, quindi è allamato in sicurezza sui lati della bocca) è in ferro, NON inox. Se ne libererà quanto prima.
Uno schiocco secco, netto, annuncia per il tonno la libertà, per me la fine dei dolori alla schiena e alle mani e per tutto l'equipaggio la fine di un'avventura indimenticabile! E, credo, irripetibile.
Sono stremato, siamo tutti accaldati. Non c'è altro da fare che bere abbondantemente, spegnere il motore e tuffarci a turno per un bel bagno, letteralmente in mezzo al mare. Finalmente scarico la tensione, mi sciolgo abbandonandomi all'acqua ed ammirando Lady Blues ferma, dondolante sulla superficie del mare immobile, sospesa tra il blu del'acqua e quello del cielo. Il nulla tutto attorno. Bellissimo!
Ore 16:30
Il mare sembra voler premiare la nostra decisione: dopo averci fatto incontrare il tonno più grande tra quelli finora pescati, ci fa incontrare anche la balena più grande tra quelle avvistate. Ed è anche la più vicina! Ne risulta un filmato e foto spettacolari!
Che emozioni ci sta regalando questa traversata!
Dopo l'avvistamento, crollo sulla cuccetta di guardai in quadrato, la mancanza totale di riposo nella notte, l'impegno per la movimentata veleggiata notturna e poi per il combattimento col tonno, si stanno facendo sentire.
Ore 20:00
Siamo quasi di fronte all'isolotto di Gargalu, purtroppo ammantato di nubi grigie. Gargalu sembra più una grigia scogliera scozzese, peccato, l'orario sarebbe stato quello giusto per ammirarla in tutto il suo splendore! Non possiamo ammirare le rosse scogliere della Scandola al tramonto, quindi vogliamo lo sguardo ad ovest salutando il sole che si tuffa oltre l'orizzonte.
Ore 20:30
Giusto al limitare millimetrico della Riserva Marina notiamo un affollamento incredibile di segnali di reti e nasse: anche qui, più che in passato, i professionisti stanno martellando il pesce senza tregua, senza dargli scampo. I confini della riserva sono totalmente bloccati! Nessun pesce ha modo di uscirne e ripopolare (come invece dovrebbe essere) le acque circostanti... povero Mediterraneo, ucciso sempre più dalla cecità dei pescatori, dalla stupidità degli amministratori collusi e dalla dabbenaggine della gente comune, pronta ad additare come un killer distruttore il pescasub che caccia ogni tanto UN pesce per cena, disposta invece a tollerare col sorriso lo sterminio perpetrato ogni giorno dai professionisti!
Ore 22:30
Finalmente, dopo un giro di ricognizione al buio, controllando con cura la posizione delle altre barche e le immagini dello scandaglio, diamo ancora dell'ansa di Tuara, vicino all'Hanse 400 Ka-tet di Paolo ed Elena, che ci stavano aspettando.
Nonostante la stanchezza (io e Ombretta siamo svegli dall'una di notte, i turni col vento della prima parte della navigazione son malamente saltati) e la fame, ci buttiamo subito in acqua, per rilassarci a dovere. Poi, montato il tendalino in pozzetto contro l'umidità, approntiamo la frugale cenetta..
La notte, nella calma assoluta della piccola baia, grandi ronfate per tutti!
Martedì 12 agosto, ore 9:30
Inevitabilmente, viste le troppe ore di sonno perso da recuperare, ci svegliamo tardi e con calma...
Il panorama che ci accoglie tutto attorno è bellissimo! Nessuna costruzione, la spiaggetta deserta, il mare spettacolare, blu e limpido.
Ma abbiamo poco da godercelo... Le previsioni non sono buone: rincarano la dose sul vento previsto da stasera, via via sempre peggio, fino ad un bel F8 da NW per i prossimi giorni.
E non mi piace per niente l'onda regolare che inizia ad entrare nella baia e che comincia a farci beccheggiare in maniera decisa, assieme ad una brezza da W non trascurabile. L'aria ha iniziato a soffiare già alle 9 e man mano è aumenta, è eccessiva per questo orario.
L'idea era quella di fermarsi qua in giornata, per poi spostarci a Girolata nel pomeriggio, ma non vorrei rischiare di non trovare posto, viste le previsioni e il periodo, quindi decido di salpare l'ancora appena possibile.
Ore 11:00
Entrando nella baietta di Girolata notiamo che il vento che già investiva Tuara, qui non arriva ancora e le boe sono stranamente quasi tutte vuote...
Dopo aver preso il posto indicatoci, chiediamo di spostarci a fianco di Ka-Tet, sopraggiunto dopo di noi, anche in previsione dei prossimi giorni di sosta forzata (immaginiamo circa 3... non sappiamo ancora che il meteo ci obbligherà a starci il doppio!) vorremmo stare vicini. A quel punto, controllando un tender giusto al posto dietro Ka-Tet, io e Paolo esclamiamo: "guarda, è un modello uguale a quello di Franco!" "si, anche il motore è simile", "Ma guarda il nome!!! Tyche!!! Sono proprio Franco e Rita!". Probabilmente gli amici sono usciti in barca a veleggiare, lasciando il tender alla boa.
Non mi resta che immergermi... nella riparazione del carburatore del fuoribordo del tender, che ovviamente perde benzina a gogo, visto che quel sigillante rosso Bostik non ha retto nemmeno poche ore alla benzina e si è gonfiato a dismisura, ammollandosi come una gelatina...
Dopo una lunga, accurata pulizia dai residui del maledettissimo sigillante Bostik, recupero un pezzo di corda o-ring adeguata, la taglio a misura e la incollo con cianoacrilica a formare una bella guarnizione per la vaschetta. Soluzione improvvisata ma che ci rende subito operativi e che reggerà per tutti i giorni successivi.
Problemi anche al motore del fuoribordo di Paolo, cominciati nei giorni scorsi, che però non vuole proprio saperne di ripartire. Cambiamo candela, controlliamo la bobina e il cavo alla pipetta, niente, nessuna scintilla.
La giornata passa quindi tra una passeggiata e l'altra a terra, alternandoci con Max e Ross sul tenderino, ammirando i classici scorci bucolici che solo Girolata sa offrire!
Ore 16:00
Bagno e piccola escursione a snorkeling tutti assieme.
Ore 18:00
Ma ecco che si riunisce l'inaspettato gruppo "Aregai in trasferta" con l'arrivo del meraviglioso Hanse 411 Tyche di Franco e Rita!
Ore 20:00
Dopo un inevitabile aperitivo a bordo di Ka-Tet, sbarchiamo in massa coi tender, ci aspetta una fantastica cena al ristorante Bon Espoire!
Io e Ombretta non siamo proprio fanatici delle cene al ristornte... per mille motivi, in vacanza preferiamo un abbondante aperitivo e una raccolta cenetta in barca alla mondanità dei locali (anche eprchè spesso siamo in rade sprovviste di locali a terra...) ma aspettiamo ogni volta con trepidante attesa i piatti raffinati e pur saporitissimi, preparati con cura artistica del Bon Espoire!
Lo abbiamo decantato tanto a Max e Ross, è quindi ora di immergerci in quell'atmosfera magica, chiacchierando tutti assieme, seduti a vista sulla baia, in un posto isolato da tutto, aspettando i sublimi piatti che ci aspettano...
In un attimo mi dimentico delle infami previsioni che, dico la verità, mi hanno tenuto un po' in ansia per tutto il giorno...
E appena comincia la sfilata delle elaborate, bellissime, quasi preziose eppur squisite portate, unite della bellissima compagnia, la gioia è ancor più grande!
Mercoledì 13 agosto, ore 12:00
Da mezzanottte ha iniziato a soffiare un vento più deciso, diverse forti raffiche, assieme a un po' d'onda che arriva fin qua alle boe.
Per fortuna l'orientamento prua-poppa, nonostante lo sciacquio proprio sotto la nostra cuccetta, ci ha lasciato dormire a meraviglia.
Le previsioni non sono affatto migliorate, anzi!
Dal golfo del Leone sta scendendo una botta mica da ridere... le carte di Lamma segnano per 3 giorni colori inquietanti, con un Mistral poderoso ed ode previste fino a 3 m ed oltre. Ma sopratutto mi inquieta la deviazione che sembra prenderà il vento sulla costa ovest della Corsica: da NW dovrebbe piegare a W e poi a SW, arrivando qua come F8, ma sopratutto con un'imponente onda lunga!
E se Girolata è ben riparata dal Mistral, non lo è affatto dal Libeccio! So di pessime esperienze patite da amici, costretti a fuggire fortunosamente dalle boe in condizioni pessime e col mare brutto in crescita.
La mia solita iper-apprensione meteo mi mette in agitazione...
E i tantissimi posti liberi alle boe non mi tranquillizzano affatto! Che tutti stiano evitando la possibile trappola della Girolata?
Che fare? Stare qui ad attendere o fuggire? E nel caso, dove?
Ci si mette pure il cielo, coi cirri strappati dalle forti correnti in quota, che preannunciano la buriana...
E le osservazioni meteo reali sono impressionanti: 50 nodi a Ile Rousse, 70 a Capo Corso!
Come se non bastasse, i messaggi dell'amico Matteo, bloccato con la famiglia sul suo Comet 33 in rada a Revellata, non sono incoraggianti: "...temo che tu debba scappare da Girolata.".
Paolo cerca di tranquillizzarmi, nessun problema per lui a stare qua e far passare la sfuriata, saremo più che protetti!
Intanto nella baia, assieme ad alcune raffiche più sostenute, entra una leggera e ancora attenuata onda lunga, sufficiente però a creare una bella acqua verde opaca...
Nel primo pomeriggio siamo di nuovo a terra, ammiriamo i soliti angoli bucolici che rendono così particolare questo angolo di terra e di mare.
Quindi visitiamo il minuscolo cimitero con vista sulla baia (mi piace pensare che in posti come questo, anche le anime dei defunti trovino più serenità...).
A seguire, al mini bazar della spiaggia, riforniamo la cambusa di squisiti formaggi tipici.
Su suggerimento di Max e Ross che ieri avevano già provato il posto, ci concediamo una sosta in un mini baretto, non quello solitamente preso di mira dai turisti sulla spiaggia, bensì quello laterale, a fianco del rigagnolo, giusto prima della salita alle case del paese. Ed è proprio di quelli che piacciono a noi! ;) Semplice, rustico, dall'atmosfera persa nel tempo! Una birra Pietra e un assaggio di affettati, terrine e formaggi (inutile dire che erano buonissimi!!!), mi rimettono il buonumore! :D
Un buonumore favorito anche dalle due chiacchiere scambiate col il Maître du port Jean-François Luciani, un personaggio che, come scrive Ombretta: "ti squadra attraverso le lenti dei suoi spessi occhiali velati dalla salsedine, con due furbetti occhietti di chi la sa lunga. Dorme probabilmente col suo Vhf sul cuscino, nel caso in cui a notte fonda qualche imbarcazione chieda soccorso in difficoltà. Non nega mai una chiacchiera in un orgoglioso italiano dall’accento francese e fa filare tutta l’organizzazione alla perfezione dirigendo dalla baracca di legno scrostata sulla spiaggia, la Capitaneria, semplicemente."
Ebbene, chiesto il suo parere, sull'evoluzione meteo e sul riparo offerto dalla baia il suo commento è chiaro: "con previsioni del genere, qua entrerà poco mare e poco vento, si può sopportare ben di peggio. Non ci sarà alcun problema.".
Potrebbero esser anche parole di circostanza, ma la serenità e tranquillità del suo tono, mi tranquillizzano, capisco che mi posso fidare.
Sole abbacinante e nuvoloni cupi si alternano, indicando l'agitazione delle correnti in quota.
Il tramonto tiene fede alle premesse e ci regala colori fantastici, dai toni poco caldi ma comunque intensissimi. Ce lo ammiriamo, questa volta ognuno dal proprio pozzetto, anche se a portata di chiacchiere, risate e sorrisi.
Io e Ombretta facciamo due passi sopra l'agglomerato di case. Col solo zoom della videocamera, notiamo all'orizzonte, contro le scogliere di Capo Rosso, distante quasi 8 miglia, onde che frangono con creste assurde!!!
Ore 15:30
Sul tender si alternano per lo sbarco Max e Ross, anche loro salgono ad ammirare le case e la baia dall'alto.
Ogni volta che scendiamo a terra ne approfittiamo per fare qualche tanica d'acqua, visto che la sera, con l'aria freschina che tira, la doccia viene fatta abbondante, ben calda e in qualche caso pure riparati in bagno, con conseguenti maggiori consumi. Ma almeno, questi piccoli comfort aiutano un poco il morale! ;)
Nonostante il vento tremendo che imperversa al largo, qualche scafo lascia la Girolata per scendere a sud e qualcun'altro arriva, sceso da nord.
I racconti non sono incoraggianti: sembra che a Calvi abbiano ceduto le catenarie del campo boe, in piena notte! Un disastro di barche ammassate nel buio, equipaggi urlanti nel panico...
Qua scontiamo solo tanto vento rafficato, onda lunga ma non forte, che rende il mare marrone ma lascia le barche vivibili.
Per il resto la giornata, giochi a carte, relax, letture, aperitivo serale e cenetta, ben riparati dietro la capottina e ben coperti dalle felpe.
Venerdì 15 agosto, ore 19:00
Memorabile l'aperitivo di Ferragosto e la successiva ottima cena, che hanno visto i tre equipaggi riuniti in pozzetto su Tyche!
Serata conclusa a chiacchierare, prima tutti in pozzetto, poi sparpagliandoci in ordine vario all'esterno e in quadrato.
Bei momenti davvero!
In piena notte, tornato su Lady Blues, tra le raffiche che ogni tanto continuano a martoriarci, mi trovo a scrivere:
"Spett. Editrice Mare / c.a. Uff. Egr. Sig.ri Eolo e Nettuno,
con la presente chiedo l'immediata rescissione dell'abbonamento alla rivista settimanale "Forza 8" da me mai desiderato, ne sottoscritto in alcuna forma. Certo del fatto che non possiate esibire alcuno scritto da me firmato o registrazione da me in qualsiasi modo accettata, esigo che i miei diritti vengano rispettati e la rivista mai più recapitata alla mia residenza nautica, se non dietro mia futura volontaria accettazione.
Sicuro di un Vostro sollecito intervento in merito, porgo Cordiali Saluti.
In fede, 15 Agosto 2014
Simone Marangoni"
Sabato 16 agosto
Questa mattina all'alba, avrei dovuto provare ad andare a pescare.
Ovviamente, dopo l'ora tarda fatta la notte prima, non ce l'ho fatta a svegliarmi così presto e di giorno non ho osato attraversare a nuoto il campo boe per raggiungere la zona di pesca all'esterno.
Peccato!
Avevo le indicazioni di un paio di punti buoni, ma quest'anno è proprio destino che la pesca subacquea sia proprio off limits!
Oggi infatti le condizioni meteo stanno migliorando, domani sarebbero ottimali per una bella albata, ma le previsioni "danno buono" solo per una finestra limitatissima.
Non posso minimamente rischiare di far rimanere qua bloccato l'equipaggio chissà ancora per quanto, solo per un mio capriccio.
E' deciso, domani all'alba lasceremo le boe.
In giornata scendiamo a terra, alternandoci con Max e Ross, per gli ultimi acquisti gastronomici, procurandoci formaggi di capra tipico e un bel pezzo di profumatissima coppa! Adoro i sapori della Corsica!
Verso sera, impacchettiamo il tutto sottovuoto per una conservazione ottimale e per evitare profumini molesti nel frigorifero.
A letto ad orario onesto, per esser pronti a svegliarci domani mattina alle 5:30.
Domenica 17 agosto, ore 6:30
Paolo ci ha preceduti e ha già lasciato Girolata, diretto a sud.
Noi salutiamo Tyche dietro di noi, salutiamo la baietta silenziosa, avvolta da una tenue luce soffusa, senza ombre, pervasa dai profumi salmastri e campestri, così contraddittori e così intensi!
Sfiliamo tra le altre barche finalmente immobili.
Max e Ross dormono tranquilli in cuccetta di poppa.
Usciamo dalla baietta, all'altezza della familiare Tour Genoise e ci immettiamo nel golfo.
Il sole non è ancora sorto, il mare ci fa capire che non è ancora acquietato e che fuori dai capi troveremo molta onda morta.
Con Ombretta riflettiamo su questa "strana" vacanza: prima la delusione di Port Cros a luglio, quando contavamo su 10 giorni di mare, sole, immersioni al parto, rade e pescasub lungo la costa, ridotti poi a 3 giorni alle boe e 1 sola immersione per vento.
Ora il pesante scherzo giocatoci dall'amata Corsica: 2 settimane come progetto, per far scoprire ai nostri amici prima l'atmosfera della Girolata, poi a nord la rada selvaggia di Revellata, quindi la bella cittadina di Calvi... Giorni conditi da sole, bagni, immersioni e pesca, almeno nei nostri progetti.
In realtà, traversata, quindi 6 giorni di sosta forzata, con vento continuo, su un mare marrone che ci ha negato pure i bagni, quindi, viste le previsioni incerte, fuga alla prima finestra meteo disponibile...
Decisamente una bella batosta!
Intanto passiamo capo Scandola, trovando tutta l'onda lunga da W-NW che avevamo prevista, ed anche un po' di più!
Qualche treno penso proprio che passi i 2 m, per fortuna è onda lunga di scaduta.
L'incrocio con un motoscafone, come al solito noncurante degli altri, che ci passa troppo vicino investendoci con la sua scia ripida sommata all'onda morta, ci fa rollare tantissimo. Ombretta gli impreca contro. Per fortuna Max e Ross dormicchiando, non si accorgono di nulla.
Il tutto in assenza totale di vento... spero che la traversata non si trasformi in un supplizio...
Ore 8:00
Passiamo Gargalu e stacchiamo nettamente la costa della Corsica, puntando dritti su Aregai.
Man mano che il profilo della costa si angola e scade, l'onda lunga perde forza e intensità, si attenua rapidamente, fino a lasciarci navigare in un mare quasi calmo.
Ore 15:30
Traversata noiosa, avvistiamo ogni tanto tonni in lontananza, delfini svogliati, ma anche la nostra prima, grossissima tartaruga marina! Tranquilla, ozia al sole col carapace fuori dall'acqua, facendo ombra a tantissimi pesci pilota.
Ore 18:15
Come all'andata, parte la canna da traina! Ma questa volta è la 20 lbs stand up col granitico Everol 2.5-0, visto che l'altra, più leggera è stata messa fuori uso dal gigante. E sopratutto, questa volta il pesce, abboccato ad un inossidabile Rapala Magnum 14 RH, dimostra essere un tonno di misura molto più umana.
Paragonato a quello enorme di 6 giorni fa, sembra un'acciughina: fughe brevi, timide, prive di forza.
In 15 minuti è sotto bordo e Max provvede ad assicurarci una ventina di kg di carne freschissima per i prossimi giorni.
Segue accurato lavaggio plancetta e bagno in mare al tramonto, per me ed Ombretta.
Nel frattempo si alza un'arietta sempre più decisa da W-SW, le vele aiutano sempre di più il motore e Lady Blues pian piano aumenta velocità.
Ore 20:50
Proseguiamo diminuendo sempre di più i giri motore, mentre nel frattempo la brezza diventa una apparente al traverso.
Purtroppo a tarda sera, se da una parte riusciamo a spegnere il motore e veleggiare in silenzio, dall'altra alla brezza tesa si unisce una fastidiosa onda ripida al giardinetto che rende la navigazione al buio parecchio scomoda.
L'idea iniziale era quella di scottare un po' di tonno per una cenetta in navigazione, vista l'ora di arrivo prevista che si sta allungando sempre più. Ma le condizioni non sono molto agevoli e la fame a ben guardare è l'ultima cosa a cui pensiamo.
Lunedì 18 agosto, ore 2:10
Ormeggiamo Lady Blues, io e Ombretta siamo decisamente stanchi, causa la continua attenzione nelle ultime ore di navigazione, che non ha permesso turni lunghi e regolari, con un minimo di riposo alternato.
Decidiamo quindi di saltare la cena, mentre lasciamo a Max e Ross un leggero spuntino, lanciandoci piuttosto in un rapidissimo e superficiale riordino della barca e quindi in una doccia ristoratrice, seguita da un lungo, profondo sonno!
Ore 10:00
Svegliati con molta calma, facciamo colazione al bar del porto, scontrandoci, per l'ultima volta, con la squisita gentilezza ed attenzione al cliente, tipica di alcuni operatori commerciali liguri...
Avvisati che i croissant sono "un poco cotti", chiediamo se ne sforneranno altri. No, nonostante, diversi altri clienti ai tavolini, questi sarebbero gli ultimi disponibili. Li accettiamo lo stesso, ma quando ce li servono, scopriamo che sono indegnamente BRUCIATI!
Li puliamo dalle croste nere, ne rimane ben poco da mangiare e, quando alla cassa osiamo chiedere un minimo di sconto, veniamo presi a male parole dal gestore!
"La ragazza vi aveva avvertito che erano bruciate?" "Si, ma aveva detto un poco cotte, non bruciate... per di più non ne avevate altri da darci!" "E voi avreste dovuto rifiutarli, se non vi piacevano! Ora li pagate per intero!"
E tu, caro mio gentilissimo simpaticone gestore del BAR DELLA TORRE per 3 TRE miseri Euri estorti, HAI PERSO PER SEMPRE DUE CLIENTI!!!!
Sarai anche soddisfatto della tua "vittoria di Pirro, tientela e gustatela, nella speranza che qualcun altro ti lasci il locale sempre più vuoto.
Peccato, solitamente i croissant sfogliati, quando non bruciati, erano anche buoni, ma decidiamo che il bar della torre, finché non cambierà gestione, non ci vedrà più!
E' ora di finirla che certe teste di legno, capre allo stato puro, giochino ai cowboy, a chi ce l'ha più duro, invece che cercare di soddisfare, anche solo con un sorriso o un minimo gesto di disponibilità i clienti. Che, loro continuano a non capirlo, son quelli che li mantengono, grazie ai quali non sono sotto i ponti a far la fame!
Poco dopo salutiamo Max e Ross che tornano a casa, con parte dei filetti di tonno come ricordo di questa anomala crociera.
Mentre noi cominciamo il riordino di fino e i lavaggi, sopra e sottocoperta, della barca.
Ore 17:00
Ci concediamo una pausa-merenda, a base di tenerissimo carpaccio di tonno marinato.
Ore 18:47
Mi godo in internet l'annuncio epocale del sito circense di quel buffone di Sanò, che a paroloni cubitali, con fantastici 6 mesi di anticipo, annuncia GELO POLARE per l'inverno 2014-15! Fantastico! La serietà di un'intera nazione, racchiusa in uno pseudo-sito meteo... Povera italia e miseri italiani che lo seguono pure...
Ore 21:00
La lunga e rilassata cena è inevitabilmente a base di tonno: iniziando con sashimi e finendo con tranci appena scottati alla piastra col sesamo e accompagnati da cipolle in agrodolce, il tutto accompagnato dal buonissimo rosé Côtes de Provence.
Martedì 19 agosto, ore 10:30
Questa mattina nuvole e pioggia, quasi a certificare il lato dispettoso di questa stranissima estate, flagellata dal maltempo, dalle perturbazioni, da un'instabilità perenne che ci ha rovinato tutti i piani vacanzieri.
Ore 16:00
Per fortuna nel pomeriggio il cielo si apre, regalandoci un briciolo di sole, assieme alla felicità di ritrovare la nostra pelosotta Zarina, portatati in barca dai genitori di Ombretta, che per un paio di giorni saranno qua ad Aregai con noi.
In effetti Zarina al primo contatto, dimostra inequivocabilmente di non aver affatto gradito la nostra assenza... da buona gatta, fa appello al fiero spirito felino e ci mette un bel muso!
Ma già un paio d'ore dopo si rilassa e si gode l'ambiente di Lady Blues che tanto piace anche a lei.
Nel pomeriggio io mi dedico ad un lavoro in programma da tempo: collegare lo scarico del lavello del bagno all'ingresso (carico) del WC. In questo modo, agendo su varie valvole, si può chiudere l'aspirazione di acqua marina del WC, caricando invece acqua dolce (con eventuali aggiunte di disinfettanti etc) direttamente dal lavello. In questo modo, in caso di sosta prolungata, in tutti i tubi del WC si lascerà acqua dolce e non salata, eliminando totalmente l'odore di zolfo che per anossia si forma nei tubi del WC in caso di inutilizzo. Su Lady Blues il lavoro è risultato estremamente facilitato dal raggruppamento di progetto di tutte le valvole esattamente all'interno del mobiletto sotto il lavello. Dopo un anno, garantisco un'efficacia TOTALE! Niente più tracce di odore di zolfo!
Ore 22:00
La cena per quattro, vede sempre il nostro tonno protagonista, questa volta prima in tartare con salsa di soia e maionese, poi rosolato ad alta temperatura in padella, con olio, aglio e vino rosé, per dorarlo fuori, lasciando il cuore quasi crudo, accompagnato con peperoni e pomodori.
Mercoledì 20, ore 13:00
Inspiegabilmente ci aspetta una eccezionale spaghettata a base di tonno fresco!
Ore 21:10
E la sera, altra cena a base di tonno che questa volta, grazie all'ottima conservazione garantita dal frigo potente e dal sottovuoto applicato ai grossi filettoni, ci delizia con una tartare condita con olio, succo di lime, pepi creoli e bacche rosse e quindi con un bel piatto di tonno alla polinesiana, con crema e latte di cocco, forse il top per gustare questa carne così speciale.
Il restante, due grossi filetti anteriori già destinati al pranzo del prossimo Natale e alcuni tranci sfusi per i miei genitori, finiranno surgelati nell'appartamento di Riva Ligure.
Venerdì 22, ore 13:40
Zarina è sempre l'indiscussa maestra nell'arte del relax a bordo!
Domenica 24, ore 21:30
Grazie ad un'uscita di cacciasub procuro un saragotto per cena. Nulla di che come taglia, ma Ombretta riesce comunque a trasformarlo in un saporitissimo e ricco sugo per una pasta davvero al sapore di mare!
Lunedì 25
E' il giorno del rientro, che chiude queste strane, stranissime ferie 2014.
Non ci resta che voltar pagina e sognare, sperando in migliori vagabondaggi, quelle che saranno le ferie 2015! ;)
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