E finalmente è arrivato il momento delle sognate, sospirate, agognate vacanze estive, belle, bellissime, ma che avrebbero potuto essere parecchio meglio...
Si, perché se si pensa che le ferie estive sono il sogno di un anno intero, 12 mesi ad immaginarsi sotto un sole caldo, ancorati in un mare tranquillo, a nuotarci sopra, a tuffarcisi sotto... se poi alla fine tutto questo si riduce a tre giorni - trasferimenti esclusi - per di più flagellati dal vento davvero eccessivo, si può ben capire come alla fine di questa forzatamente breve vacanza mi sia rimasto parecchio amaro in bocca!
Ecco il diario di bordo, a cominciare dal link alla mappa del viaggio creata coi sms al sito www.youposition.it:
E qui invece è visibile il video in Full HD, come sempre ben montato da Ombretta e pubblicato sul nostro canale Youtube:
Domenica 20 luglio
Domenica 20 luglio
Siamo ancora a casa, le prospettive non sono proprio rosee, LaMMA per il 22 prevede da mezzo metro ad un metro d'onda in arrivo dal Golfo del Leone verso il confine, quindi sul muso:
per fortuna in rapida attenuazione il 23, con onda prevista al massimo di 50cm:
Fonte Meteofrance:
"Prévisions pour la nuit du 21 au 22 et la journée du mardi 22 juillet
VENT : De Port Camargue à Porquerolles Nord-Ouest 6 à 8. Rafales.
De Porquerolles à Camarat Ouest à Nord-Ouest 6 à 7, mollissant 2 à 4 à la fin. Rafales.
De Camarat à St Raphaël Nord-Ouest 5 à 7, virant Est à Sud-Est 2 à 3 à la mi-journée. Rafales.
Mer agitée à forte.
HOULE d'Ouest 0,5 à 1,5 m, s'amplifiant temporairement 2,5 à 3 m en fin de nuit du Levant à Camarat."
VENT : De Port Camargue à Porquerolles Nord-Ouest 6 à 8. Rafales.
De Porquerolles à Camarat Ouest à Nord-Ouest 6 à 7, mollissant 2 à 4 à la fin. Rafales.
De Camarat à St Raphaël Nord-Ouest 5 à 7, virant Est à Sud-Est 2 à 3 à la mi-journée. Rafales.
Mer agitée à forte.
HOULE d'Ouest 0,5 à 1,5 m, s'amplifiant temporairement 2,5 à 3 m en fin de nuit du Levant à Camarat."
E mi sa che anche martedì non sarebbe gran che confortevole...
Forse forse, partenza mercoledì sera ed arrivo giovedì mattina!
Forse forse, partenza mercoledì sera ed arrivo giovedì mattina!
Non mi resta che ipotizzare la rotta di massima: 82 miglia esatte, per 233°, 17 ore giuste giuste, previste alla media cautelativa di 4,8 nodi...
Si potrebbe tentare la rotta rettilinea fin davanti alla rada di Port Cros, col rischio però di far troppo la barba a Cap Camarat, che passeremmo al buio notturno... vedremo poi se inserire un waypoint ed allargare un poco.
Lunedì 21 luglio
Arriviamo in barca nel pomeriggi e come sempre in questi casi l'entusiasmo è a mille! Ombretta già pregusta questi giorni di mare in ogni loro aspetto...
mentre io metto in carica tutto l'insieme di batterie delle macchine fotografiche e della videocamera.
Martedì 22 luglio
In giornata devo assolutamente iniziare l'installazione del pannello solare sulla tuga, fissando i supporti in compensato marino che ho preparato a casa.
La sera proviamo finalmente la nuova macchinetta per il sottovuoto, scoprendo a nostre spese che le fette di pane morbido non gradiscono il trattamento...
Ultimo impegno, dopocena, attivare il viaggio su www.youposition.it e sincronizzarlo con l'account Facebook di Ombretta.
Mercoledì 23 luglio
Le previsioni sono rispettate, la cambusa è pronta, compresa l'evocativa rete per la frutta,
per mezzogiorno ho anche terminato di fissare il pannello solare, quindi molliamo quindi gli ormeggi alle 15:50, sotto un bel sole, con mare poco mosso in scaduta, 8 nodi di vento da S-SW ovviamente per "zero" gradi in prua! In certi momenti oltre all'inevitabile motore, riusciamo a far portare la randa, stabilizzando un poco l'andatura.
Alle 20:00 siamo al largo del baione di Nizza, vento di nuovo perfettamente in prua ci obbliga ad ammainare la randa, accentuando il fastidioso rollio.
Per le 20:45 siamo al largo delle Lerins con una atmosfera resa magica dal tramonto!
Dopo di che ci attende la notturna, coi suoi turni allietati da molte stelle cadenti.
Ho notato che per tutto il viaggio, siamo accompagnati da una forte corrente a favore: riesco a tenere una velocità media di 5,5 nodi pur con le onde fastidiose e col motore a bassi giri (1600-1800), cosa che non potrebbe esser spiegata solo dalla pur liscia carena, ben pitturata in primavera.
Giovedì 24 luglio
Dalle note di Ombretta: "Ore 3:30, abbiamo rinunciato al possibile waypoint unico e rotta perfettamente rettilinea per allargare di un paio di miglia a sud di Cap Camarat, lasciato da poco in poppa. Per molte ore e miglia abbiamo avuto una forte corrente a favore. Adesso il vento si è piazzato a 90° a dritta ma... ha mollato del tutto, 2 nodi! Umidità altissima. Turno di Simon che ci porterà alla meta."
Dalle mie note: "Ore 5:25, di nuovo 8-10 nodi di arietta a sx, ma ora il vento porta direttamente dall'isola di Port Cros, 3 miglia avanti, un profumo di pini e resina intensissimo!"
Poco prima dell'alba, ancora al buio, avvisto l'incredibile pullulare di luci nella baia di Port Man, tanto da darmi l'impressione di un paesino a coronare la costa, quando in realtà quel lato dell'isola di Port Cros è disabitato! Incredibile, avvicinandoci noto che ci sono barche ancorate ovunque, pure a ridosso delle rocce di Calanque Longue, su fondo roccioso... E io che speravo di trovare poche barche in giro, non essendo ancora agosto per di più in giorni infrasettimanali! :(
Proseguiamo per la rada di Port Cros accompagnati dalla luce dell'alba sempre più viva, ma che non altera l'atmosfera sospesa, silenziosa, tranquillissima, data dalla calma totale di mare e di vento e dall'assenza di altre barche in navigazione.
Una sola veletta sta lasciando la rada e non casualmente troviamo una sola boa libera, la n°39, che immediatamente prendiamo senza indugio e senza errore, io al gancio a prua ed Ombretta al timone.
Per le 20:45 siamo al largo delle Lerins con una atmosfera resa magica dal tramonto!
Dopo di che ci attende la notturna, coi suoi turni allietati da molte stelle cadenti.
Ho notato che per tutto il viaggio, siamo accompagnati da una forte corrente a favore: riesco a tenere una velocità media di 5,5 nodi pur con le onde fastidiose e col motore a bassi giri (1600-1800), cosa che non potrebbe esser spiegata solo dalla pur liscia carena, ben pitturata in primavera.
Giovedì 24 luglio
Dalle note di Ombretta: "Ore 3:30, abbiamo rinunciato al possibile waypoint unico e rotta perfettamente rettilinea per allargare di un paio di miglia a sud di Cap Camarat, lasciato da poco in poppa. Per molte ore e miglia abbiamo avuto una forte corrente a favore. Adesso il vento si è piazzato a 90° a dritta ma... ha mollato del tutto, 2 nodi! Umidità altissima. Turno di Simon che ci porterà alla meta."
Dalle mie note: "Ore 5:25, di nuovo 8-10 nodi di arietta a sx, ma ora il vento porta direttamente dall'isola di Port Cros, 3 miglia avanti, un profumo di pini e resina intensissimo!"
Poco prima dell'alba, ancora al buio, avvisto l'incredibile pullulare di luci nella baia di Port Man, tanto da darmi l'impressione di un paesino a coronare la costa, quando in realtà quel lato dell'isola di Port Cros è disabitato! Incredibile, avvicinandoci noto che ci sono barche ancorate ovunque, pure a ridosso delle rocce di Calanque Longue, su fondo roccioso... E io che speravo di trovare poche barche in giro, non essendo ancora agosto per di più in giorni infrasettimanali! :(
Proseguiamo per la rada di Port Cros accompagnati dalla luce dell'alba sempre più viva, ma che non altera l'atmosfera sospesa, silenziosa, tranquillissima, data dalla calma totale di mare e di vento e dall'assenza di altre barche in navigazione.
Una sola veletta sta lasciando la rada e non casualmente troviamo una sola boa libera, la n°39, che immediatamente prendiamo senza indugio e senza errore, io al gancio a prua ed Ombretta al timone.
Risultiamo sull'ultima linea esterna, un poco esposti, ma non essendoci scelta, va bene così. Vedremo man mano se si libererà qualche boa più interna e riparata.
Non ci resta che buttarci in cuccetta per un paio d'ore di riposino rigenerante.
Alle 9 ci riattiviamo, gonfiamo il tender e scendiamo a terra, per disbrigare le pratiche in Capitaneria e far due passi tra le poche costruzioni di Port Cros; inevitabile l'acquisto di croissant e pain au chocolat per la golosissima colazione di domani.
A seguire una giornata di relax e sole in barca.
Nel tardo pomeriggio mi ricordo di issare le bandiere del parco di Port Cros.
Quindi ci godiamo la luce sempre più calda che ci preannuncia l'attesa ora dell'aperitivo!
E per cena, soralli pescati ieri mattina dal babbo, magistralmente aromatizzati e cotti al cartoccio da Ombretta. Da notare che pulendo i pesci direttamente dalla plancetta di poppa, vedo sfilarmi sotto la barca, a pochi cm dalle dita, nell'acqua ormai scura, due orate giganti ed un enorme barracuda, attirati dal nugolo immenso di grosse e fameliche occhiate in frenesia alimentare.
Non ci resta che buttarci in cuccetta per un paio d'ore di riposino rigenerante.
Alle 9 ci riattiviamo, gonfiamo il tender e scendiamo a terra, per disbrigare le pratiche in Capitaneria e far due passi tra le poche costruzioni di Port Cros; inevitabile l'acquisto di croissant e pain au chocolat per la golosissima colazione di domani.
A seguire una giornata di relax e sole in barca.
Nel tardo pomeriggio mi ricordo di issare le bandiere del parco di Port Cros.
Quindi ci godiamo la luce sempre più calda che ci preannuncia l'attesa ora dell'aperitivo!
E per cena, soralli pescati ieri mattina dal babbo, magistralmente aromatizzati e cotti al cartoccio da Ombretta. Da notare che pulendo i pesci direttamente dalla plancetta di poppa, vedo sfilarmi sotto la barca, a pochi cm dalle dita, nell'acqua ormai scura, due orate giganti ed un enorme barracuda, attirati dal nugolo immenso di grosse e fameliche occhiate in frenesia alimentare.
Dopocena in pozzetto, ben riparati dal nostro tendalino, gustandoci cioccolato fondente e buoni rum.
Venerdì 25 luglio
La notte scorre con una bella dormita ristoratrice, solo Zarina all'alba è già pimpante ed esige di uscire a fare un giretto attorno a Lady Blues.
Noi siamo più pigri e ci alziamo ben dopo la nostra pelosotta, col richiamo della sfogliosissima e burrosissima colazione a base di croissant e pain au chocolat.
La giornata è un po' nuvolosa, la trascorriamo tra letture varie e meditazione per Ombretta ed esercizi a secco di compensazione (per il sottoscritto).
Nel pomeriggio scendiamo a terra, per una visita al Fort de l'Estissac, che raggiungiamo con una breve passeggiata tra i pini d'Aleppo. Belli gli scorci sulla baia, via via da una visuale sempre più alta.
Il forte è davvero ben ristrutturato, d'altronde in Francia hanno ben capito che un restauro con ristrutturazione può permettere una fruizione ben più ampia del semplice conservativo ammesso da noi, che lascia tante nostre testimonianze storiche a livello di ruderi e nulla più...
Tornando sulla costa, prendiamo un bel sentiero coperto dall'alta macchia, in un tripudio di pini d'Aleppo, eriche arboree, rosmarini selvatici, lecci allietato dalle onnipresenti cicale.
Sabato 26 luglio
Questa notte, al contrario della precedente, ci fa tribolare! La grossa boa rigida decide di picchiare ritmicamente e rumorosamente contro la prua, causa bonaccia totale.
Non mi lascio intimidire e provo a testare un'idea che mi era venuta nei mesi scorsi: sfruttare il bompresso di prua per allontanarla dalla prua con una leggera cimetta di ritenuta, lasciando alla cima principale sulle bitte la funzione di ormeggio.
Inizialmente funziona alla grande! Poi il bompresso si mette a sbattere nell'anello di guida, inox contro inox. Rimedio avvolgendolo con del nastro autoagglomerante in gomma, con funzione insonorizzante.
Inizialmente funziona anche questo... Finché l'intero meccanismo ammortizzante all'interno della boa (tubo, asta e molla) non decide di mettersi a cigolare, in mancanza di altre fonti di noia!
Ci svegliamo stanchi, ma appena Ombretta si affaccia dal passo d'uomo addocchia una boa più interna e più addossata alla scogliera libera! Al contrario di altre volte, intorno non c'è alcuna barca in arrivo, tutto tace immobile! Non ce lo facciamo ripetere 2 volte: all'istante liberiamo il tendalino per poter muoverci veloci da prua a poppa, accendiamo il motore, sciogliamo le cime alle bitte di prua e mezzo marinaio alla mano in meno di 2 minuti agguantiamo la nuova boa, la n° 28.
L'acqua del mare rimane sempre freschina, non vuole proprio scaldarsi oltre i 22°C e insiste un'arietta F3 da Ovest, ma in ogni caso è deciso, oggi si fa apnea! :D
E infatti, a cavallo di mezzogiorno, indossiamo le mute (la temperatura dell'acqua non ci lascia indugio tra il completo e il mutino da piscina), carichiamo le lunghe pinne C4, maschere, zavorre e Nikon S3100 scafandrata sul tenderino, pronti per le immersioni. Valutato il vento che sembra un po' rinforzare, in arrivo da SW, rinunciamo al sito di Pointe de la Malalongue, che prometteva fondali con cadute da urlo, da 2 a 20 m con pareti verticali e possibili avvistamenti di cernione e denticioni. E' troppo esposto al vento e mare, decidiamo quindi di andare alla Plage de la Palude, sul lato Nord dell'isola, con fondali più "tranquilli" ma che dovrebbe esser più riparata, anche grazie alle rocce della Rascas.
Stiamo in acqua tanto, forse troppo, io tribolo per la maschera che inspiegabilmente si appanna continuamente come non mai, Ombretta prova con gran soddisfazione la sua Sphera, facciamo bellissimi filmati, avvistando tra gli altri una miriade di saraghi enormi, diverse grosse orate ed un affascinante gruppetto di corvine. Quando decidiamo di tornare, iniziamo ad avere il dubbio di aver tardato troppo... il vento è teso, gira attorno all'isola, quindi ce lo ritroviamo in prua al piccolo tenderino che, col suo peso leggero e fondo piatto steccato, fatica a reggere l'onda corta. Litri e litri d'acqua imbarcati, se appena aumento il gas, rischiamo di riempirci totalmente d'acqua, nonostante lo sgottare incessante di Ombretta (per fortuna abbiamo sempre un grosso spugnone nel tender!), se rallento non riusciamo ad avanzare al vento e al mare. E più proseguiamo, lentissimi, avvicinandoci alla Pointe du Grand Pere, più la situazione peggiora. Arrivo a pensare di dovermi buttare in acqua, tornando in rada a nuoto, per garantire più galleggiabilità alla sola Ombretta sul tender, ma lei non è d'accordo. Continuiamo così, pianissimo, metro a metro, fino a raggiungere la nostra amata barchetta alla boa.
In serata il vento molla, mentre Ombretta si dedica alla meditazione a prua, completamente assorta.
A seguire, bagno con nuotata lungo la scogliera, avvistando altri bellissimi saraghi e cefali enormi, poi il solito rilassante aperitivo in pozzetto al tramonto...
Nonostante l'atmosfera idilliaca, il controllo serale delle previsioni meteo, per i prossimi giorni ci tolgono ogni speranza: sembra arriverà un bel maestrale F7 dalla Provenza in estensione su tutta la Costa Azzurra e parte della Liguria di Ponente.
Sfumano i nostri progetti di spostarci a Porquerolles e poi sulla costa, dove avremmo voluto visitare il Fort de Brégançon, Pernottarci in rada, per poi magari spostarci dietro Cap Benat, oppure a Cap Landier nelle baie di Briande e Bon Porte...
Domenica 27 luglio
Alle 5 di notte il vento ricomincia a soffiare, confermando i nostri timori.
In mattinata, quando ci svegliamo con tutta calma, il vento si placa di nuovo, ma ormai sappiamo che questa mini vacanza è finita.
Ci godiamo l'ultimo bagno, in un'acqua cristallina, attorniati da un bel branco di grossi cefali, immobili e tranquilli, probabilmente in fase digestiva. Sotto la carena di Lady Blues una vera nube di saraghi maggiori e fasciati, sotto di loro l'ennesima grossa oratona. Ci divertiamo a filmare, estasiati dall'abbondanza e tranquillità di questi pesci.
Sempre con molta calma (a questo punto ci godiamo ogni minuto che ci rimane...) Ombretta prepara per pranzo una gustosissima pasta con ragù e melanzane.
Nel primo pomeriggio lasciamo a malincuore la nostra boa alla vela di una coppia di nonni coi nipoti, che ci salutano e ci ringraziano.
Alle 14:30 sfiliamo tra Port Cros e l'Ile du Levant con sole pieno, 6 knt di vento da W (che strano, in poppa!) e 1,5 knt di corrente contro.
Navighiamo per circa 4 ore con noiosissima onda e vento in poppa, che ci danno un apparente scarso, tanto da farci patire non poco il caldo a bordo. Ne approfittiamo per dividerci i turni come fosse notte, riposando all'ombra in quadrato.
Alle 18:15, proprio di fronte a Cap Camarat, il vento si fa un po' più propizio 9 knt di apparente al lasco e finalmente viaggiamo a tutta vela nel silenzio del tramonto!
Noto che anche qua, come su tutto il percorso, la corrente è stata sempre fortissima, all'andata favorevole, al ritorno purtroppo contraria.
E la velocità media ne ha risentito, andiamo più piano pur col motore a 1800-200 giri, contro i 1600 tenuti quasi tutto il tempo durante il trasferimento di andata.
Per curiosità, ad un certo punto provo anche ad invertire la rotta, lasciando i giri motore tal quali, mettendo prua di nuovo verso la Francia Lady Blues acquista immediatamente quasi 2 nodi!!! Ritornando con prua su Aregai, li perde inesorabilmente. Incredibile...
Siamo ad Aregai per le 11 di mattina, pronti a riordinare la nostra piccola grande Lady Blues!!! :D
Martedì 29 e mercoledì 30 luglio
I giorni successivi saranno da stanziali in porto, meteo discreto, qua ad Aregai la sburianata arriva molto attenuata, solo onda lunga, che comunque ci fa capire quanto il vento sia pompando oltre confine, alzando un mare notevole.
Con Roberto, riesco ad uscire a pesca in gommone, trovando sulla secca la solita corrente estenuante. Solo sotto costa riusciamo a pescare decentemente, nel mio caso procurando una cerniotta che la sera successiva, dopo oltre 24 ore di frollatura in frigo, finirà al forno, al cartoccio. Ce la gusteremo, tenerissima e davvero squisita, proprio assieme a Roberto e Sandra: memorabile!
Giovedì 31 luglio
Altra giornata di caccia in apnea, in gommone con Roby, sulla secca, belle discese, bei tuffi, belle sensazioni, laggiù son sempre più tranquillo, rilassato...
Venerdì 1 agosto
Alcune incombenze chi richiamano purtroppo a casa: anche se per pochissimi giorni, dobbiamo rientrare. Torneremo settimana prossima, sabato 9, pronti per tentare l'assalto alla Corsica, sperando che il meteo sappia esser più clemente...
Ma questa è un'altra pagina del diario di bordo, prossimamente sempre su questo blog! ;)
Venerdì 25 luglio
La notte scorre con una bella dormita ristoratrice, solo Zarina all'alba è già pimpante ed esige di uscire a fare un giretto attorno a Lady Blues.
Noi siamo più pigri e ci alziamo ben dopo la nostra pelosotta, col richiamo della sfogliosissima e burrosissima colazione a base di croissant e pain au chocolat.
La giornata è un po' nuvolosa, la trascorriamo tra letture varie e meditazione per Ombretta ed esercizi a secco di compensazione (per il sottoscritto).
Nel pomeriggio scendiamo a terra, per una visita al Fort de l'Estissac, che raggiungiamo con una breve passeggiata tra i pini d'Aleppo. Belli gli scorci sulla baia, via via da una visuale sempre più alta.
Il forte è davvero ben ristrutturato, d'altronde in Francia hanno ben capito che un restauro con ristrutturazione può permettere una fruizione ben più ampia del semplice conservativo ammesso da noi, che lascia tante nostre testimonianze storiche a livello di ruderi e nulla più...
A riprova della maggior fruibilità di queste opere ben ristrutturate, l'interno del Forte è sede di una esposizione sul tema dei fondali marini del parco e del suo ecosistema. Ci godiamo anche una bella mostra fotografica e diverse tavole relative ad alcuni interventi di conservazione ecologica in diversi siti mondiali. Davvero una piacevole sorpresa! Ovviamente, tutto gratuito...
Dall'alto il Forte domina la baia di Port Cros, dove addocchiamo il tendalino che identifica la nostra barchetta.
Verso Est invece, si scorgono l'Ile du Levant e prima la Baie de la Palude, sede di un percorso subacqueo segnato da cartelli illustrati con la fauna e la flora dei fondali della zona, protetta dalla Rocher du Rascas.
Tornando sulla costa, prendiamo un bel sentiero coperto dall'alta macchia, in un tripudio di pini d'Aleppo, eriche arboree, rosmarini selvatici, lecci allietato dalle onnipresenti cicale.
Riprendiamo quindi il tender e raggiungiamo Lady Blues giusto per l'ora del rito dell'aperitivo in pozzetto!
Sabato 26 luglio
Questa notte, al contrario della precedente, ci fa tribolare! La grossa boa rigida decide di picchiare ritmicamente e rumorosamente contro la prua, causa bonaccia totale.
Non mi lascio intimidire e provo a testare un'idea che mi era venuta nei mesi scorsi: sfruttare il bompresso di prua per allontanarla dalla prua con una leggera cimetta di ritenuta, lasciando alla cima principale sulle bitte la funzione di ormeggio.
Inizialmente funziona alla grande! Poi il bompresso si mette a sbattere nell'anello di guida, inox contro inox. Rimedio avvolgendolo con del nastro autoagglomerante in gomma, con funzione insonorizzante.
Inizialmente funziona anche questo... Finché l'intero meccanismo ammortizzante all'interno della boa (tubo, asta e molla) non decide di mettersi a cigolare, in mancanza di altre fonti di noia!
Ci svegliamo stanchi, ma appena Ombretta si affaccia dal passo d'uomo addocchia una boa più interna e più addossata alla scogliera libera! Al contrario di altre volte, intorno non c'è alcuna barca in arrivo, tutto tace immobile! Non ce lo facciamo ripetere 2 volte: all'istante liberiamo il tendalino per poter muoverci veloci da prua a poppa, accendiamo il motore, sciogliamo le cime alle bitte di prua e mezzo marinaio alla mano in meno di 2 minuti agguantiamo la nuova boa, la n° 28.
L'acqua del mare rimane sempre freschina, non vuole proprio scaldarsi oltre i 22°C e insiste un'arietta F3 da Ovest, ma in ogni caso è deciso, oggi si fa apnea! :D
E infatti, a cavallo di mezzogiorno, indossiamo le mute (la temperatura dell'acqua non ci lascia indugio tra il completo e il mutino da piscina), carichiamo le lunghe pinne C4, maschere, zavorre e Nikon S3100 scafandrata sul tenderino, pronti per le immersioni. Valutato il vento che sembra un po' rinforzare, in arrivo da SW, rinunciamo al sito di Pointe de la Malalongue, che prometteva fondali con cadute da urlo, da 2 a 20 m con pareti verticali e possibili avvistamenti di cernione e denticioni. E' troppo esposto al vento e mare, decidiamo quindi di andare alla Plage de la Palude, sul lato Nord dell'isola, con fondali più "tranquilli" ma che dovrebbe esser più riparata, anche grazie alle rocce della Rascas.
Stiamo in acqua tanto, forse troppo, io tribolo per la maschera che inspiegabilmente si appanna continuamente come non mai, Ombretta prova con gran soddisfazione la sua Sphera, facciamo bellissimi filmati, avvistando tra gli altri una miriade di saraghi enormi, diverse grosse orate ed un affascinante gruppetto di corvine. Quando decidiamo di tornare, iniziamo ad avere il dubbio di aver tardato troppo... il vento è teso, gira attorno all'isola, quindi ce lo ritroviamo in prua al piccolo tenderino che, col suo peso leggero e fondo piatto steccato, fatica a reggere l'onda corta. Litri e litri d'acqua imbarcati, se appena aumento il gas, rischiamo di riempirci totalmente d'acqua, nonostante lo sgottare incessante di Ombretta (per fortuna abbiamo sempre un grosso spugnone nel tender!), se rallento non riusciamo ad avanzare al vento e al mare. E più proseguiamo, lentissimi, avvicinandoci alla Pointe du Grand Pere, più la situazione peggiora. Arrivo a pensare di dovermi buttare in acqua, tornando in rada a nuoto, per garantire più galleggiabilità alla sola Ombretta sul tender, ma lei non è d'accordo. Continuiamo così, pianissimo, metro a metro, fino a raggiungere la nostra amata barchetta alla boa.
In serata il vento molla, mentre Ombretta si dedica alla meditazione a prua, completamente assorta.
A seguire, bagno con nuotata lungo la scogliera, avvistando altri bellissimi saraghi e cefali enormi, poi il solito rilassante aperitivo in pozzetto al tramonto...
Nonostante l'atmosfera idilliaca, il controllo serale delle previsioni meteo, per i prossimi giorni ci tolgono ogni speranza: sembra arriverà un bel maestrale F7 dalla Provenza in estensione su tutta la Costa Azzurra e parte della Liguria di Ponente.
Sfumano i nostri progetti di spostarci a Porquerolles e poi sulla costa, dove avremmo voluto visitare il Fort de Brégançon, Pernottarci in rada, per poi magari spostarci dietro Cap Benat, oppure a Cap Landier nelle baie di Briande e Bon Porte...
Domenica 27 luglio
Alle 5 di notte il vento ricomincia a soffiare, confermando i nostri timori.
In mattinata, quando ci svegliamo con tutta calma, il vento si placa di nuovo, ma ormai sappiamo che questa mini vacanza è finita.
Ci godiamo l'ultimo bagno, in un'acqua cristallina, attorniati da un bel branco di grossi cefali, immobili e tranquilli, probabilmente in fase digestiva. Sotto la carena di Lady Blues una vera nube di saraghi maggiori e fasciati, sotto di loro l'ennesima grossa oratona. Ci divertiamo a filmare, estasiati dall'abbondanza e tranquillità di questi pesci.
Sempre con molta calma (a questo punto ci godiamo ogni minuto che ci rimane...) Ombretta prepara per pranzo una gustosissima pasta con ragù e melanzane.
Nel primo pomeriggio lasciamo a malincuore la nostra boa alla vela di una coppia di nonni coi nipoti, che ci salutano e ci ringraziano.
Alle 14:30 sfiliamo tra Port Cros e l'Ile du Levant con sole pieno, 6 knt di vento da W (che strano, in poppa!) e 1,5 knt di corrente contro.
Navighiamo per circa 4 ore con noiosissima onda e vento in poppa, che ci danno un apparente scarso, tanto da farci patire non poco il caldo a bordo. Ne approfittiamo per dividerci i turni come fosse notte, riposando all'ombra in quadrato.
Alle 18:15, proprio di fronte a Cap Camarat, il vento si fa un po' più propizio 9 knt di apparente al lasco e finalmente viaggiamo a tutta vela nel silenzio del tramonto!
Lunedì 28 luglio
Alle 6:30 si passa il confine, si torna a casa... l'alba sempre affascinante non compensa l'amarezza per questo pazzo meteo che non vuol proprio farci vivere un'estate come si deve!
E la velocità media ne ha risentito, andiamo più piano pur col motore a 1800-200 giri, contro i 1600 tenuti quasi tutto il tempo durante il trasferimento di andata.
Per curiosità, ad un certo punto provo anche ad invertire la rotta, lasciando i giri motore tal quali, mettendo prua di nuovo verso la Francia Lady Blues acquista immediatamente quasi 2 nodi!!! Ritornando con prua su Aregai, li perde inesorabilmente. Incredibile...
Siamo ad Aregai per le 11 di mattina, pronti a riordinare la nostra piccola grande Lady Blues!!! :D
Martedì 29 e mercoledì 30 luglio
I giorni successivi saranno da stanziali in porto, meteo discreto, qua ad Aregai la sburianata arriva molto attenuata, solo onda lunga, che comunque ci fa capire quanto il vento sia pompando oltre confine, alzando un mare notevole.
Con Roberto, riesco ad uscire a pesca in gommone, trovando sulla secca la solita corrente estenuante. Solo sotto costa riusciamo a pescare decentemente, nel mio caso procurando una cerniotta che la sera successiva, dopo oltre 24 ore di frollatura in frigo, finirà al forno, al cartoccio. Ce la gusteremo, tenerissima e davvero squisita, proprio assieme a Roberto e Sandra: memorabile!
Giovedì 31 luglio
Altra giornata di caccia in apnea, in gommone con Roby, sulla secca, belle discese, bei tuffi, belle sensazioni, laggiù son sempre più tranquillo, rilassato...
Venerdì 1 agosto
Alcune incombenze chi richiamano purtroppo a casa: anche se per pochissimi giorni, dobbiamo rientrare. Torneremo settimana prossima, sabato 9, pronti per tentare l'assalto alla Corsica, sperando che il meteo sappia esser più clemente...
Ma questa è un'altra pagina del diario di bordo, prossimamente sempre su questo blog! ;)
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