Carena fai-da-te 2014

Anche questa volta è giunta l'ora di far carena. In proprio, come da abitudine, per risparimiare, ma sopratutto per esser sicuri di fare un lavoro attento, preciso e che duri davvero nel tempo!

La precedente antivegetativa, data a Lady Blues nella primavera 2011,dopo l'acquisto avvenuto nell'autunno 2010, è durata davvero aprecchio, addirittura oltre ogni aspettativa: 3 anni!Merito sicuramente del materiale usato (Boero Altura 619), ma anche dell'aver fatto il lavoro in proprio.
Facendo carena da se si è certi di aver usato pittura fresca, NON diluita, data senza lesinare sulle rullate.
Personalmente non ricnuncio a due mani, ben grasse, su tutta l'opera viva, più una terza mano su linea di galleggiamento, timone, dritto di prua e parte anteriore della pinna.

Ecco il fotoracconto delle operazioni 2014, fatte come di consuetudine presso i Cantieri Navali di Sanremo, al Porto Vecchio, uno dei pochissimi cantieri in cui sono permessi (e non solo tollerati) i lavori in proprio sulle imbarcazioni.

   Venerdì 4 aprile
Cominciamo col trasferire Lady Blues da Aregai a Sanremo, io e mio padre.
In serata ci raggiungerà e preleverà Ombretta, che quest'anno parteciperà anche attivamente alle operazioni di carenaggio.
In tre, il tutto dovremme esser più veloce e sopratutto meno stressante.
Ci accompagna un bel venticello da E, per fortuna portante, con un cielo plumbeo e qualche scroscio di pioggia a far da cornice. Nonostante la carena ormai abbastanza incrostata, spinti da mare e vento, con genoa aperto ed un filo di motore a stabilizzare, filiamo in men che non si dica a destinazione.

 
Alle ore 16:00 siamo già accostati alla perfida ed abrasiva banchina in pietra attendendo il nostro turno per la gru di alaggio. La barca varata prima del nostro alaggio è un Bavaria 32 Cruiser, ma dell'ultima serie... non posso che "ammirarne" le linee sgraziate, squadrate, l'impoverimento di ogni dettaglio (addio telai in alluminio per gli oblò)... Cara Lady Blues rimani il più possibile in splendida forma, perchè oltre di te, c'è una produzione davvero orribile!



Segue il solito momento da ansia galoppante in cui la propria amata e sofferta barca si libra in volo sorretta dalle pur robuste fasce della gru...




Video dell'alaggio



Tutto fila liscio e poco dopo, con la barca ben puntellata, possiamo controllare l'opera morta: sulla linea di galleggiamentoe sul timone in effetti ci son parecchie incrostazioni, ma è comunque incredibile pensare che la carena, così com'è ha ben 3 anni di stazionamento in mare, in cui ha visto solo una o due pulitine in apnea con spugnetta per ogni estate!
La pinna in ghisa è invece abbastanza malconcia... patisce il cronico pessimo trattamento iniziale degli allestitori Bavaria e fors'anche anni in un porto in cui le correnti parassite erano di casa. Speriamo che per il futuro l'isolatore galvanico Sterling sappia mitigare la situazione! In ogni caso capiamo subito che questa volta servirà un trattamento specifico... 


  L'addetto provvede quindi al lavaggio ad alta pressione, poco prima della chiusura del cantiere. La carena avrà tutta la notte per asciugarsi, da domani mattina toccherà a noi!


Nel frattempo ci ha raggiunti in auto Ombretta, che ci riporterà a Riva Ligure. Non possiamo non rimanere con la pelle d'oca alla vista di una grossa barca a motore affondata in porto... non ne sappiamo il motivo, ma la cosa ci raggela!


   Sabato 5 aprile
La sveglia suona abbastanza presto, colazione e via a Sanremo, armati di tutto l'occorrente!
La carena, liberata dalle incrostazioni, è tornata azzurra, pronta per un bel trattamento con le levigatrici. Solo in qualche punto, sopratutto sul timone, la vecchia vernice sottostante tende a distaccarsi.




 La pinna invece mostra ancora di più quanto è mal ridotta, il vederla in quello stato mi mette in crisi profonda!!!

 
So che il lavoro corretto, sia per la carena che a maggior ragione per la pinna, sarebbe una energica ma sapiente sabbiatura, per portare gelcoat e ghisa a vista, seguita da vari cicli di protettivi epossidici. Tuttavia visti gli accordi col cantiere, non c'è il tempo per eseguire tutto questo lavoro, ma, sopratutto, quest'anno NON c'è il budget per un'operazione che sarebbe costata diverse migliaia di euri, se fatta con criterio.
Chiediamo consiglio al titolare del cantiere su come procedere per arginare la situazione con un intervento più veloce e meno oneroso. Ne ricevo una tolla di Mistral Fondo al clorocaucciù che servirà sia come blando isolante per la pinna che come aggrappante per la carena.
A questo punto non ci resta che indossare tute, mascherine ed occhiali di protezione: via quindi con le levigatrici e con trapano e frullino per la pinna!
In tre, in effetti il lavoro procede speditamente.

 

Il Team, pur se incredibilmente impolverato di azzurro, è soddisfatto! Il morale torna alto.




Arriva quindi il momento di passare a rulli e pennelli: dopo un'accurata spolverata e pulizia generale, mio padre si occupa di fosfatare la pinna, Ombretta comincia a dare il clorocaucciù alla carena, io do il primer al sail drive e all'elica.





Il mio look, con la polvere che mi ha lasciato un mascara ssemi-indelebile, sarà politically correct, ma francamente lo trovo assai imbarazzante... ;)
Ombretta, dopo aver dato l'isolante anche alla pinna con abbondanti rullate, invece rimedia un trattamento pelle alle mani ben poco invidiabile...


Nel frattempo arriva alla banchina un Bavaria 38, stessa serie di Lady Blues, per esser alato. Capiamo subito dall'agitazione degli addetti che qualcosa non va: il motore diesel della gru non si mette più in moto e a nulla valgono i tentativi di rianimarlo. Se ne riparlerà lunedì mattina, speriamo in tempi ragionevoli. E per questa giornata il lavoro è finito, bisogna infatti attendere il giusto numero prima di dare l'antivegetativa sopra il fondo isolante. Riprenderemo domani di prima mattina con la prima mano di antivegetativa e la seconda nel pomeriggio. Anche loro, così facendo, saranno correttamente distanziate.

    Domenica 6 aprile
Anche oggi siamo in cantiere di buon'ora.
Controllando lo stato del fondo applicato ieri, il risultato ci pare buono: carena e pinna hanno ritrovato una finitura se non buono, quanto meno accettabile e il fondo applicato dovrebbe proteggerle in attesa di un prossimo intervento più incisivo.





Non rimane quindi che dare l'antivegetativa, 5 lt della solita Boero Altura 619 azzurra, sperando che le latte, quest'anno comprate direttamente in cantiere e un pò ammaccate, siano in buono stato.






Per sail drive ed elica, Velox grigio chiaro.



Alle 11:30 la prima mano è completata, ammiriamo lo scafo già ben coperto, grazie alla stesura ben "grassa" e senza un goccio di diluente!


Ombretta ci lascerà dopo pranzo, lunedì mattina dovrà esser operativa a scuola, quindi rientra presto per non trovare traffico. Io e il babbo continuiamo nel pomeriggio con la seconda mano di antivegetativa e una terza passata su linea di gallegginmento, dritto di prua, parte anteriore della pinna e timone.


   Lunedì 7 aprile
Lady Blues è pronta a tornare in mare, mancherebbe solo il ritocco dei tacchi e del fondo pinna una volta sollevata la barca... sollevata la barca... momento che attendiamo con ansia, ma che vien sempre più rimandato. Le due barche Bavaria, una per salire a terra, una per scendere al mare,attendono immobili il loro turno. Un tecnico elettrauto, dopo un tentativo annuncia che non avrà il ricambio prima di domani pomeriggio... Sconfortato, non mi rimane da fare altro che dedicarmi ad alcuni lavoretti di bordo in arretrato.
Dic erto le foto che ricevo in diretta dal mare, dall'amico Roberto, non  aiutano a risollevare il morale...


Comincio dal fresare la sede per una luce in colonnina che servirà ad iluminare in maniera calda i dopocena in pozzetto.


Poi sempre fresette alla mano, monto il comando remoto in colonnina per il salpaancora, in modo da avere un'alternativa al telecomando a cavo di prua, che la scorsa stagione in un'occasione ci ha lasciati a piedi per rottura di un microinterruttore.


Rimando ad altra data il collegamento elettrico dei due nuovi ammenicoli. Come ultimo dettaglio, cambio il fisaggio di alcuni portaoggetti nel vano cerate del bagno, dalle preesistenti ventose, ormai deformate e senza tenuta, a robuste viti inox.


    Martedì 8 aprile
Visti i tempi previsti per l'arrivo del ricambio, mi reco al camtiere solo nel pomeriggio, ma quasi subito comincia a piovere... non mi resta che rinchiudermi in quadrato, con la 220V collegata e il radiatorino ad olio acceso: 18°C richiedono una scaldatina. Dal tencico elettrauto cattive notizie, il ricambio non va bene, tutto rimandato a domani. Mi sdraio su una panca e leggo pigramente...

   Mercoledì 9 aprile
Stavolta sono in cantiere dalla mattina, sia mai che la gru possa ripartire!
Nell'attesa, armato di trapano, frese &Co. provvedo a cambiare le sedi della doccetta e miscelatore a poppa. Lavoro polverosissimo, che mi obbliga ad avvitare a poppa un piano di legno di riscontro per poter fresare i nuovo fori appena più grandi dei precedenti.
Porterò per un pò i pruriti della vetroresina addosso, ma alla fine son soddisfatto!




A questo punto mi prendo qualche momento di relax, riguardando i lavori sull'opera viva.








Nel pomeriggio ancora nessuna novità dal tecnico della gru. Affronto quindi il passaggio dei cavi in colonnina. Distendo 6 m di corrugato, ci faccio passare i cavi per il salpa ancora, per l'alimentazione della luce e, in previsione di un futuro montaggio, delle casse audio per il pozetto. Quindi posa del corrugato, che dalla colonnina deve passare sotto la poppa, sotto il gavone del pozzetto, dietro il bagno , per poi sbucare preciso preciso dietro il quadro elettrico. Ringraziando i vituperati progettisti Bavaria che hanno previsto passaggi ordinati e puliti per tutto, con fresature aperte in ogni paratia, per raggiungere ogni angolo della barca. Un po' di fascette e la nuova canalina corre ordinata a fianco delle originali.
Finisco a sera, giusto in tempo per esser chiamato dalla addetta delc antiere che mi comunica la lieta novella: la gru è riparata, si va in acqua domani mattina alle 7:30!

   Giovedì 10 aprile
Stavolta io e mio padre siamo in cantiere prestissimo, letteralmente all'alba!


 Sale a fianco a noi il Bavaria 38, ammiro il tripudio di incrostazioni, alghe e porcherie varie che abbonda in carena e sono contento per l'ennesima volta di aver fatto il lavoro in proprio: fatica, polvere, tempo, ma al di la del risparmio immediato (sempre minore visti i prezzi che si riescono a spuntare dai cantieri), quello che conta è la durata nel tempo. Che garantisce anni di navigazioni più veloci e alla fine un notevole risparmio nel tempo.
Ma è giunto il momento di Lady Blues! Gli addetti la cingono attentamente, controllando più e più volte le posizioni delle fasce e ce la sollevano per i ritocchi delle taccature. Dopo di che su, in cielo, per il solito passaggio da cardiopalma fino al mare, che in men che non si dica la riavvolge e ne riprende in consegna le linee d'acqua pienotte da cruiser.



Video del varo


Saluto quindi il babbo che rientrerà a Riva Ligure in auto, saluto Sanremo esco dal porto e mi sorbisco la smotorata fino al Marina degli Aregai.

 




Le velocità al gps a parità di giri rispetto alla condiizone precedente promettono trasferimenti scorrevolissimi!!!

Non vedo l'ora che arrivi il gran ponte di Pasqua e 25 aprile, che ci verdà in Costa Azzurra per qualche giorno!!! :D
Ma questa è un'altra storia, restate sintonizzati! ;)






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