Vacanze in Costa Azzurra - 19 e 20 agosto 2011

Port Cros, Pampelonne, Lérins 19 => 20 Agosto

19 Agosto
Lasciamo la baia De la Courtade dopo le 9 e ci accorgiamo subito del buon numero di barche che si son già messe in movimento... In particolare il traffico nautico si intensifica ovviamente all'imboccatura della baia di Port-Cros. Un caso in particolare: noto uno Jeanneau 34 bandiera francese che sbucando alle nostre spalle, sopraggiunge di gran carriera (un pò troppo visto che stiamo impegnando il canale di accesso alle banchine di Port-Cros... Aspetto che diminuisca il gas, ma nulla da fare. Lui al timone e lei a prua, fanno finta di non vederci, sguardo in avanti per non incrociare il nostro. Sono vicini, sempre più vicini. Ci affiancano a spron battuto, ci sorpassano a sinsitra, proprio emntre noi dovremmo virare a sisnistra per entrare tra le due banchine, ma hanno troppo slancio, nella foga di negarci la nostra sacrosanta precedenza. Vogliono infatti raggiungere a tutti i costi un posto libero in banchina a fianco di rpesunti amici che glie lo stanno indicando. GLi grido della precedenza da dare a destra e sopraggiungendo da poppa, ma i due se ne fregano e continuano la loro manovra come niente fosse. Non ci vedo più!!! Tengo gas, mentre stavolta son loro che devono fermarsi e virare a sinsitra. Loro gridano qualcosa, io calmo e tranquillo li sperono!!!! Appoggio deciso la Delta sulla loro poppa, al giardinetto e tengo gas spingendoli. Mentre Ombretta sfodera una serie di insulti in francese Quebequoise, io sottolineo le precedenze in mare in inglese. Loro osano pure urlare, sbraitare e ci danno dei malati, noi gli diamo dei malati loro, cafoni incompetenti e stupidi. Dopo essermi sincerato con sadico piacere di un certo rumore di ferraglia su un loro candeliere, posso ben fare retro, fregandomene di quel maledettissimo posto in banchina, che se lo tengano ora! 


 Liberiamo con calma il canale e controlliamo uno spiazzo di sabbia appena dopo Pointe de la Pomme D'Or. Ma mentre manovro non posso non riflettere sul degenerare continuo dei diportisti: ormai le regole di precedenza non esistono più, come tutti se ne fregano delle norme di buon comportamento, ormeggio, ancoraggio, navigazione. Siamo arrivati, con la nautica per tutti, alla normale prassi automobilisitica: ognuno fa quel cavolo che vuole, si prende le precedenze che più gli fanno comodo, senza un briciolo di rispetto reciproco. Anche il mare ormai è terra di conquista per il cafone! E non si può più ascrivere tale degenerazione solo ai motoristi, ormai anche i "velisti" ci son caduti in pieno...


Visto che dopo 3 tentativi, la sabbia in oggetto si dimostra di tenuta pressochè nulla (anche rifacendo più volte l'ancoraggio con tutte le cautele del caso, alla prova della retromarcia ariamo beatamente), non me la sento affatto di passar qua la notte! Le previsioni parlano di un nuovo F5-6 da SO e in questa posizione l'Ile Du Bagaud ci proteggerebbe solo in parte. Con scogliera rocciosa a poche decien di m in poppa. No bueno! E altri posti liberi non c ene sono, troppe barche alla fonda. E' tardi, a quest'ora nessuno alscerà più il posto occupato, chi c'è resta, ma preferisco tentar la sorte all'Ansa di Port-Man perfettamente riparata dal SO che pian piano si sta alzando già ora. Peccato, addio snorkeling al percorso subacqueo illustrato! Addio meravigliosi fondali di Port-Cros... non credo avremo modo di tornarci i prossimi giorni visto l'andazzo e il tempo ferie ormai in scadenza. Se vogliamo provare a far tappa alle isole Lerins, prioritarie a questo punto, meglio far rotta ad Est.
Ovviamente anche l'Ansa di Port-Man si rivelerà affollatissima, senza un buco libero


 Traversato il Passe des Grottes, passiamo per puro scrupolo di fronte a L'Aygade, sul lato Ovest dell'Ile du Levant: nessun posto libero protetto, anzi, molte barche sono ancorate in piena esposizione al vento e mare che stanno pian piano formandosi nei punti più esposti. Contenti loro... noi decidiamo rapidamente: al di al dei programmi, possiamo solo dire addio alle isole Hyérés e puntare decisi ad Est. Le Lérins son troppo lontane, ci arriveremmo col buio e io mai passerei una notte dando ancora su un fondale sconosciuto, al buio e senza aver controllato la stessa. Però, strada facendo avevo notato qualche insenatura in zona Cap Landier. Puntiamo li la rotta e si vedrà.
Trasferimento noiosissimo! Il vento da SO, pur se in cosntante aumento, ci si piazza inevitabilmente in piena poppa(sembra sempre una barzelletta...) e solo raramente riesco ad angolare un pò la prua per poter aprire il fiocco e farlo portare un poco. L'apparente è comunque scarsissimo, al limite del nulla...
La Baie de Briande risulta scarsamente riparata e pure affollata. La successiva baia De Bon-Porte è meglio ridossata ma strapiena. Nulla da fare...
Nel frattempo il vento si fa deciso e l'onda in piena poppa aumenta, corta e ripida. Conto sull'enorme baia di Pampelonne che si apre alla nostra sinsitra appena passato Cap Camarat. A questo punto, appena viro di 90° ci è ben chiara l'entità del vento apparente: Lady Blues sbanda di colpo decisa e tenta di partire all'orza, scollego il timone automatico e prendo in mano la ruota, preferisco, mentre le sartie fischiano forte. Scarrello per quel poco che posso la randa (mannaggia al trastino inutile!), la svento in parte mollando la scotta ma senza farla fileggiare (tra poco diamo ancora, inutile prender ora una mano) e tutto va meglio. Giusto il tempo di avanzare un pò in direzione N, tra raffiche cattive e irregolari, con sollievo constatiamo lo spazio immenso a nostra disposizione, le pochissime barche in rada e la fantastica regolarità del fondale sabbioso. Possiamo avvicinarci molto alla spiaggia, fino al limite dei gavitelli di interdizione. Giù la randa (San Lazy Bag!, avvolto il fiocco in un attimo, Ombretta da ancora sui 5.5 m, il vento ci fa arretrare veloci, distendendo la catena, sento che l'ancora scivola parecchio, ma poi finalmente fa testa. A questo punto retro dolce per farla affondare, poi test deciso a tutta. Il vento a tratti è gagliardo e soprattutto molto rafficato, arrivando da terra. Insisto quindi per sicurezza con la prova in retro. Tutto ok. Mi tuffo, raccolgo lo scheletro di un bianchissimo spatangio (riccio asimmetrico di sabbia) per Ombretta e controllo la lunghissima scia in scivolata della delta che però ora è ben piantata ed affossata. Con oltre 30 mt di catena dell'8 dovremmo dormir tranquilli.


 Che colore l'acqua attorno! Nella baia di Pampelonne siamo davvero in pochi, qualche superyacht, pochissime barche a vela, tutti ben distanti. Bello, mi piace, non me lo sarei prorpio aspettato da quella che è la baia più famosa attorno a Saint Tropez, per di più in una serata di vento forte da SO che la rende un buon riparo. La notte ci disturberà solo in parte la musica dei locali notturni in piaggia, comunque lontani. Dormiremo bene.
20 agosto
Mattinata calma, nella notte il vento è calato del tutto. Colazione di rito, quindi salpiamo l'ancora e lasciamo la baia di Pampelonne non senza averne percorso tutta la spaiggia, ammirandone gli immensi ed elegantissimi stabilimenti balneari, dotati davvero di tutti i comfort (altro che sdraio ed ombrelloni stipati come da noi!), alternati giustamente ad ampissimi tratti di spiaggia libera. Un altro mondo il godimento del mare in Francia!
Con calma ed indolenza (non c'è un filo d'aria e non voglio stressarmi col motore ad alti giri) percorriamo lentamente le 23 miglia che ci separano dal canale tra le isole Lérins. Al nostro arrivo, la situazione è sconsolante! Motoscafi ovunque alla frenetica ricerca di un buco in cui gettare l'ancora, barche a vela e a motore affastellate in una maniera assurda, oltre ogni ragionevole precauzione... 4 m di fondo? Nessun problema: 5-6 m di catena e via! Non si gira sull'ancora e si evita di andare addosso al vicino. Caldo, sole, tante, troppe barche, vocio e rumore di motori. Man mano che ci addentriamo nel canale, la ressa, l'affollamento aumentano a dismisura. Siamo shockati... ammetto, la tentazione di mandare tutto e tutti a quel paese, è forte, fortissima. Solo il desiderio di provare a dormire qui la notte, cosa mai fatta in anni di tentativi, ci trattiene e ci fa proseguire nella ricerca di un minimo tratto appetibile. Capisco che dovrò adattarmi malamente... Poco dopo il Port des Moines addocchiamo una piccola superficie di mare libera, con un accenno di fondale chiaro e sabbioso sottostante! Non me la lascio scappare! Infilo Lady Blues tra le altre barche, al minimo, fermo la prua al limitare della chiazza chiara, Ombretta cala l'ancora, son circa 4 m di fondo, do retro, ma la prova di tenuta, appena do gas, fallisce. Rifacciamo e questa volta la retro anche allegra tiene. Siamo troppo vicini ad una barca a motore alla nostra dritta, per i miei gusti, ma nessuno sembra condividere le mie apprensioni. Distanze risibili e tantissime barche all'ancora sulla posidonia... Le previsioni sono ok, ma non oso immaginare cosa accadrebbe qua dentro in caso di rinforso improvviso del vento! Comunque, ci godiamo un bellissimo bagno


  L'acqua finalmente è un pò meno gelida rispetto a quella sorbita a Porquerolles: vedere il tridata in consolle e il Suunto D4 al polso indicare 22-23 gradi è quasi un sogno! Un solo motivo di sconcerto: trovo l'ancora completamente fuori dal fondo che non è sabbia come credevamo, bensì uno strano feltro compatto, di sabbia durissima tenuta assieme da fibre vegetali... La Delta tiene solo perchè l'apice del vomere è impuntato sotto un impercettibile gradino! Così non si dorme! Ma per fortuna nostra, appena arriva il tardo pomeriggio, constatiamo con estremo piacere il previsto fuggi fuggi dei diportisti e riusciamo a cambiare l'ormeggio anche se di soli pochi metri. Per brutto che sia, meglio dare ancora sulla posidonia (la Delta buca abbastanza bene i rizomi al contrario delle varie Danforth/Brittany/Fortress o bruce che siano) piuttosto che su quell'infido feltrone. Segue un aperitivo spettacolare, una cena a base di gustosissimi speck e uova in padella e un dopo cena davvero piecevolissimo in pozzetto (anche l'aria sta cominciando a scaldare, finalmente con temperature degne del mese di agosto). Unico molestissimo detaglio, la barca a noi vicina, che spudoratamente griglia a tutto andare carne e pesce sul magma di bordo... invidia, fortissima invidia!!!




 Tappe successive:

●   Iole Lérins, Saint Honotar e Sainte Marguerite e rientro ad Aregai

 Capt. Simon, Ombretta & Zarina
To Be Continued...

 

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