Vacanze in Sardegna Nord Ovest - 01 => 20 agosto 2010

E dopo l'Asinara, eccoci a Porto Torres e alla Pelosa!

Seconda Parte


E' la mattina di venerdì 6 agosto quando decidiamo di lasciare la boa a Cala del Bianco e chiudere la nostra visita all'Asinara, coi suoi splendori emersi e deserti immersi. Le previsioni non son certo di bonaccia e visto lo scherzetto già subito nella traversata tra Corsica e Sardegna, quando i 10-16 nodi previsti si son tramutati in 25-30, non siamo poi certi dei 20-25 di maestrale che ci dovrebbero attendere... In ogni caso, visto che la meta è Porto Torres, il percorso sarà breve e sempre ridossato dalla penisola di Stintino. Quanto meno sarà solo vento, mare formato non lo troveremo certo. La scorta d'acqua poi è ai minimi, nonostante le gentili donazioni di White Passion ed Archimede. Quindi ok, si parte!



Come immaginavo, il vento non si fa attendere, il trasferimento avviene inizialmente con un gagliardo traversone che vista la sovrainvelatura di Moby Dick ci costringe anche a prender una mano alla randa. E già ce n'è per divertirsi e filar decisi. Preferisco infatti rinunciare alla rotta diretta su Porto Torres, che ci metterebbe il vento al gran lasco se non proprio in poppa. Il tempo non ci fa difetto, meglio seguire la costa, star ridossati (meno onde) e godersi una bella veleggiata come si deve al traverso. Solo all'altezza di Stintino piegiamo un pò ad est, per metter la prua dritta su Porto Torres. Come previsto, man mano che ci allontaniamo dal ridosso, si forma una scomoda onda bassa ma ripida, in piena poppa e il vento segue a ruota... :-( All'altezza di Porto Torres le raffiche sono a dir poco fastidiose, ma i bacini del porto sono ampi e la manovrabilità non fa difetto alla nostra prode barchetta che si destreggia tra pescherecci e banchine in maniera impeccabile.





Purtroppo la società Cormorano ci trova posto solo ad una ben poco piacevole banchina galleggiante, incrostata da un'infinità di guano di gabbiani, molestata dagli effluvi dei vicini pescherecci e soprattutto senza acqua ne corrente. Comunque per il momento va bene così, riceviamo le ennesime taniche d'acqua dagli equipaggi di White Passion ed Archimede che ci hanno preceduti qui i giorni scorsi, riordiniamo la barca e stringiamo la mano a Sergio, amico locale, gran persona e pescatore subacqueo, che sapendo del nostro arrivo, è venuto a trovarci. :-D E, poco più tardi, con piacere riceviamo l'autorizzazione a spostarci su una banchina decisamente migliore, dotata di tutti i comfort. Ottimo!
Un attimo di riposo, due passi vicino al porto, nel locale shipchandler, dove trovo della colla epossidica per fissar meglio la boccola dell'autopilota a barra e un tappo che meglio si adatta alla valvola persa del tender e trovata in extremis ad Aregai un'ora prima della partenza. Quindi Sergio si offre molto gentilmente di portarci a rimirare le grotte e scogliere adiacenti a Porto Torres. Dettagli fantastici che a levante rendono la città assolutamente meritevole di una visita, al di la dello scempio estetico del polo industriale a ponente. E dietro suo consiglio, prenotiamo cena in un ristorante che si dimostrerà ottimo. Ma prima ci aspetta l'imprescindibile aperitivo in pozzetto su White Passion! Vari giri di Pastis, patatine, arachidi e pistacchi come se piovesse... Quindi via per una fantastica cena in compagnia! Che bei momenti... peccato solo per le temperature serali che quest'anno proprio non vogliono dar tregua: felpe e coperture varie sono assolutamente indispensabili dal tramonto in poi. :-(
Per il 7 agosto abbiamo programmato la visita a Sassari, Pier e Titti di Archimede infatti ci hanno suggerito l'ottimo ed economico servizio di corriera tra Porto Torres e il capoluogo di provincia: autobus di gran comfort e corse frequenti, in attesa delle quali, con una rapida passeggiata, fermiamo qualche bel ricordo di Porto Torres.


Zarina ci aspetterà a bordo, mentre noi armati di reflex e compatta cercheremo di visitare al meglio la città, che si dimostrerà piacevolissima, con una parte storica forse a tratti un pò "decadente" ma assolutamente tipica e molto suggestiva. Imponente e davvero bella poi la Cattedrale di San Nicola.

 

 E dopo la giornata da turisti "terricoli", il richiamo del mare si fa prepotente! Quindi, grazie all'estrema cortesia di Sergio e Sara, veniamo allegramente scarrozzati sul loro eccelso 4x4 Grand Cherokee, scovando panorami incredibili, selvaggi ed affascinanti della costa Nord Ovest, quella esposta totalmente alla Maestrale e da questa modellata, tanto nelle rocce, quanto nella bassa ed aspra vegetazione mdterranea.

 Chicca della giornata è in particolare la spiaggia di Rena Majore, raggiungibile solo tramite uno sterrato a tratti sconnesso e poi con una bella scarpinata per scendere (e risalire a fine giornata...) l'alta falesia alle sue spalle. Il premio però è assolutamente fantastico! Sabbia bianca a granulometria grossa (niente fastidiosa polvere...), alternata a rocce che sembrano prelevate dal più scenografico acquario, il tutto avvolto da un'acqua dalla trasparenza a dir poco IRREALE!



 Purtroppo anche dalla temperatura ben poco comfortevole... :-( i bagni quindi sono obbligatoriamente brevi, alternati a continue rosolature al sole. :-D E tra un bagno e l'altro, Ombretta si sbizzarrisce con la macchina fotografica scafandrata...




Pranzo al sacco in piacevolissima compagnia e condivisione, poi per i due prodi pescatori subacquei è l'ora di risalire al parcheggio, caricarsi dell'attrezzatura sub e ridiscende: i magnifici fondali antistanti ci aspettano!

I due cacciatori tentano di procurare la cena, mentre Ombretta, provvidenzialmente "mutata" pure lei, catturerà solo le immagini di questi splendidi fandali.


In breve, l'acqua si dimostrerà assolutamente gelida per la stagione: taglio freddo, 17°C oltre gli 8 metri son davvero pochi, troppo pochi, tipici valori di maggio più che di agosto... tanto da sentir stilettate di brividi all'aspetto sotto i 10 mt. Sergio avvisterà una grossa cernia, purtroppo inavvicinabile, mi farà scovare un bel sarago, poi fuggito in tana e io mancherò un bel sarago all'agguato, dimenticando di avere il caro Mr Iron 104 caricato alla prima tacca (per l'esplorazione precedente di uno spacco...). Purtroppo la costa è completamente ostruita da un lunghissimo tramaglio, pure in doppia fila. motivo per cui, quando sui 12 m avvistiamo dei bei dentici lungo una fantastica e scenografica dorsale, questi si dimostreranno nervosissimi, spaventati ed inavvicinabili. Per chiudere, rientrando al tramonto, incrocio un branco di indifferenti barracuda, abbondantemente fuori tiro. Insomma, in teoria trattasi di cappotto, in realtà di una bellissima esperienza, estremamente istruttiva e soprattutto, vissuta in compagnia di un pescasub da cui tutto c'è da imparare, muovendomi tra fondali davvero da favola.
Queste le immagini che ci accompagnano mentre riponiamo l'attrezzatura, su una splendida spiaggia ormai deserta, colorata da un altrettanto splendido tramonto, dove solo Ombretta e Sara, rimanevano ad aspettarci pazienti:

 Nei giorni successivi, dal 9 all'11 agosto, decidiamo di fermarci alla rada della Pelosa, i giorni in porto son stati fin troppi, sentiamo ora il bisogno di "star fuori" in mare, sul mare! Alex di White Passion ci ha dato le coordinate precise per ancorare in un punto a ridosso dell'isola Piana, dalla sabbia buona tenitrice, riparato e comfortevole, oltre che paesaggisticamente a dir poco spettacolare. Arriviamo in loco col meteo non proprio esaltante, cielo grigiastro, luce soffusa e la catena dell'ancora pensa bene di adagiarsi a fianco di una specie di rottame residuo di ferro. Non voglio per nessun motivo aver impicci o problemi in caso di fuga rapida, quindi come sempre, decido per rifare l'ormeggio, controllando bene di aver campo libero per 360° attorno all'ancora. Comunque, cielo muffo a parte, questa calmissima e spettacolare rada alla Pelosa, piace anche alla nostra "Pelosa" di bordo! ;-)


 Bene, ora di qua non ci muoveremo per un pò! ;-) Mentre ci "sacrifichiamo" per ennesimo aperitivo in pozzetto, il tramonto che ci da il benvenuto è di quelli a dir poco memorabili, da solo vale il viaggio, traversate e tutto il resto!!!


 La mattina del 10, ci svegliamo attorniati da un paesaggio meraviglioso, per fortuna infatti la rada, abbastanza frequentata di giorno, la sera inspiegabilmente si spopola! Ah, questi - ripeto, per fortuna nostra - assurdi diportisti italioti, che non sanno proprio godersi il mare....


 Poi, come nostro solito, si bighellona parecchio col tenderino, rimirando da vicino la celeberrima torre della Pelosa e uscendo dal passaggio sotto Capo Falcone: scogliere imponenti ed acqua blu mozzafiato!





 Più tardi, dopo i bagni di rito attorno alla nostra veletta, attendiamo il gommone con Sergio, Sara e i mitici Franco e Sandra,

 

che ci raggiungono in tarda mattinata. Bello ritrovarsi proprio qua, sul mare!!! :-D Dopo un pranzo leggero riparati dal tendalino, mentre le donne si dedicheranno alla tinarella a bordo di Moby Dick, noi abbiamo in programma una bella pescata dal gommone, fuori da Punta Falcone:



Esito?!? Innanzitutto devo ringraziare i due cari amici sardi, mi hanno semplicemente permesso di vedere i fondali più belli della mia vita! A cominciare da quelli a ridosso delle imponenti falesie, ma ancor più le secche, pareti rocciose, che dai 13-14 mt delle mie postazioni all'aspetto, sprofondavano nel blu totale, in verticale, con un senso di vertigine incredibile! Ho visto saragoni di gran taglia, graziato una cerniotta al limite, visto tanute enormi inarrivabili e concluso con un misero tordo in bassofondo... :-( si, perchè la giornata, per me è stata rovinata da ripetuti episodi di blocco inverso all'orecchio destro, proprio come al II Meeting di pescasubacquea.net ad Olbia... :-( Il che vuol dire, continuo timore che il fattaccio si ripeta, apnee tagliate di oltre la metà e assoluta amncanza di concentrazione e rilassamento. Rinunciare a poter pescare come si deve, in posti del genere, sognati per un anno intero, credetemi, è la peggior tortura immaginabile!!! Franco e Sergio, con una gentilezza infinita, esigono di lasciarci il loro pescato: corvine, bei saraghi e cefali di gran taglia. Impossibile rifiutare! Sappiano che ci abbiamo mangiato per due giorni, apprezzando davvero tantissimo! ;-) La giornata si chiude salutando le due coppie di amici, col tramonto ormai incombente, aria frescolina che ci avvolge (l'estate 2009 pare un miraggio quest'anno!), cena ben chiusi in quadrato e Ombretta che accusa i primi accenni di malessere...

L'11 è giornata di totale relax, le scorte d'acqua, rimpinguate da una tanica portataci da Sergio, lo permettono. Quindi per me bagni a gogo, sole, foto e letture per tutti: ecco cosa rende goduriosamente bello l'ozio in barca e in rada! 




Peccato solo che per Ombretta si acuisca man mano il mal di gola, sicuramente causa delle temperature serali non proprio estive. Purtroppo si trascinerà il tutto, peggiorato in qualche lineetta di febbre e tosse perdurante, ancora per diversi giorni, a coronamento di un'estate non proprio ideale da questo punto di vista.

To Be Continued...
Prossime tappe:
●   Castelsardo ed Isola Rossa, Porto Pollo, Ansa  di Palu e traversata


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