Amarcord: la breve ma intensissima crociera estiva 2012 - Seconda ed ultima parte

Vacanze 2012, poco più di una settimana tra le rade della Corsica del Nord: 

11 => 19 Agosto 2012

Ile Rousse, Calvi, rada de l'Oscelluccia

Mercoledì 15 Agosto
Ieri, passeggiando in spiaggia, abbiamo notato che le rocce dei fondali attorno alla baia sono abbondantemente ricoperte da concrezioni rosa intense e la stessa spiaggia, proprio nel tratto del bagnasciuga è coperta da un velo di sabbia rosa intenso, creata dallo sbriciolarsi di queste incrostazioni. Risultato, il bagnasciuga ha uno stupendo riflesso rosato! :D Strano che la spiaggia non sia famosa per questo, fatto sta che abbiamo deciso di svegliarci di buon'ora per scendere a terra col tenderino armati di reflex e videocamera e riprendere questa meraviglia prima dell'arrivo dei barconi di turisti. Tornati a bordo, Zarina si perde meditativa ed immobile nella contemplazione del sole e del mare. E' incredibile come a ben pensarci, questi ritmi tranquilli siano perfetti anche per l'animo della nostra felinetta di bordo! ;)

 
 


Ma son già le 10, è giunto il momento di lasciare la spiaggia del Loto per raggiungere la nostra nuova meta: Ile Rousse! Non c'è vento, solo una debole brezza da N-NO che ci permette a malapena di dar forma alle vele e togliere un pò di giri al motore che comunque dobbiamo tener acceso.


In ogni caso, ci godiamo man mano la visione della splendida costa Nord della Corsica, la Balagne, sfilando in successione le basse rocce di Punta di Curza, la selvaggia Saleccia, il piccolo fiordo di Marina di Malfalcu, Baia e Punta de l'Acciolu.
La brezza rinforza un poco, dobbiamo sempre aiutarci col motore ma almeno calano ancora i giri e la noia del suo pur quieto borbottare (il miglioramento dell'insonorizzazione che abbiamo fatto, si sente, anzi, non si sente, eccome! ;) ).

 
Passiamo quindi l'Anse de Peraiola e la bellissima spiaggia de l'Ostriconi, poi Punta e Spiaggia di Lozari e finalmente ecco L'Ile Rousse!
Inevitabilmente, il nostro avvicinamento coincide con quello di 2 grossi traghetti in arrivo dal continente, quindi non possiamo accostare alle banchine di rifornimento del porto, dove avremmo voluto fare scorta d'acqua. Ci penseremo più tardi col tender, per ora pieghiamo verso il paese e la spiaggia dove è definita l'area di ancoraggio, rallentando, per lasciare libera l'area di manovra delle grosse navi. Fa diversamente un cafonauta che ne approfitta per passarci in velocità e buttarsi a capofitto verso il porto... no comment!
Nel frattempo la brezza ha mollato del tutto e mentre zigzaghiamo piano tra le altre vele in rada, il caldo si fa opprimente. Troviamo uno spazio ampio e proprio "in prima fila" verso terra, tra il paese e il limite dell'area riservata ai bagnanti,


diamo fondo all'ancora, usuale prova di retro, cimetta per torgliere il tiro della catena dal salpa ancore, posa dell'indispensabile tendalino per farci ombra, un minimo di riordino agli interni e via, tuffo in mare!


Dopo un panino ristoratore, saltiamo sul tender per l'inevitabile visita al faro de la Pietra: sbarchiamo tra porto e paese e ci lanciamo in una bella scarpinata e relativa scaldata sotto questo sole implacabile per la mancanza di ventilazione, ma ne vale la pena: la vista dall'alto del faro, delle rocce rossastre, del mare e del paese è davvero da lasciare senza parole!

 




 Mentre rientriamo al tender, cerchiamo la Capitaneria del porto turistico per chiedere di poter fare un pò d'acqua dolce: la risposta di uno scorbuticissimo e anziano corso ci lascia basiti: carburante si, acqua no, se non abbiamo un posto barca non possiamo rifornirci! Sottolineiamo che abbiamo il serbatoio vuoto - esageriamo un pò, essendo solo scarso - e l'acqua ci serve per forza. Il cerbero taglia corto, NO! NIENTE ACQUA! Questo divieto inamovibile è ancor più assurdo osservando i numerosi diportisti che stanno beatamente lavando le barche senza alcun problema. Non è una stagione siccitosa, non vi è alcun problema di approvvigionamento idrico. Vorrei prenderlo a male parole, ma preferisco mollarlo li con la sua stupidità e agire di conseguenza: la sua baracca prefabbricata è a un'estremità del porto, mentre gli ultimi pontili galleggianti sono ben lontani e defilati, mi spiace ma ce ne fregheremo del suo divieto! Corriamo al tender e poi alla barca in rada, via i cappellini, gli occhiali da sole e cambio delle magliette, nuovo look, prendiamo 3 taniche e ritorniamo col tender verso i pontili galleggianti. Addocchiata la prima manichetta libera, chiediamo ad un diportista se possiamo usarla per riempire le taniche: certo, assolutamente nessun problema! In un attimo abbiamo 40 lt di acqua dolce, potremmo arrischiare un secondo viaggio per riempire meglio il serbatoio che dovrebbe poterne accogliere almeno 120 al momento, ma preferiamo non rischiare, per un paio di giorni almeno saremo autonomi e domani vorremmo raggiungere la Revellata, passando da Calvi. Faremo acqua al marina della cittadella.
Tornati su Lady Blues, ci aspetta quello che per certi versi è uno dei momenti più piacevoli dello stare in rada: il bagno serale quando tutto attorno si calma, l'aperitivo e la cena in pozzetto con relativa serata ad ammirar le stelle avvolti dal profumo del mare!
Mentre  espletiamo i rito del bagno e lavaggio col sapone marino (prodotto 100% naturale-vegetale che oltre a favorire il risciacquo del sale con pochissima acqua dolce finale, profuma e ammorbidisce incredibilmente la pelle cotta dal sole), pensiamo ancora a come sia diversa questa vacanza rispetto alla corrispettiva del 2011: acqua calda e sempre piacevolissima, al contrario dei gelidi cimenti di Porquerolles, poco vento (male per le navigazioni a vela, molto meglio per la vita in rada...), sole a più non posso e clima davvero piacevolissimo anche di notte.
Poi ci aspetta il successivo rito dell'aperitivo e della cena in pozzetto, spaghettata con l'ultimo squisito ragù di tonno rimasto in frigo, circondati da un'aria e da un mare immobili, con un'atmosfera sospesa e tranquilla che fa meditare... gli scorci delle altre barche attorno a noi e del paese che pian piano col crepuscolo si illumina, ci convincono sempre di più della nostra preferenza per la vita di barca in rada: sarà un atteggiamento un pò solitario, che in buona parte diminuisce le serate in paese, la vita da "turista", soprattutto se si considera che oggi è Ferragosto e frotte di vacanzieri terricoli si sentono in obbligo di festeggiare in locali e ristoranti,  ma a noi fa guadagnare immensamente in piacevolezza, relax e godimento del mare e della nostra amata barca!

 

Il dopocena è altrettanto godurioso, sdraiati in pozzetto, protetti dal tendalino, ad osservare le luci del paese, le barche attorno a noi, il mare placido, miscelando alle narici il profumo del rum e quello salmastro del mediterraneo... Attendiamo i preannunciati fuochi di Ferragosto che dovremmo ammirare quasi sopra le nostre teste. Dondolati dal rollio della barca in rada, ci addormentiamo beatamente e pesantemente sulle panche, per venir svegliati da un qualcosa che è poco più dello sparare due petardi... che delusione!

Giovedì 16 Agosto
Ieri pomeriggio quando siamo sbarcati, abbiamo visto che il paese meritava una visita, rimandata a questa mattina. Scendiamo quindi a terra col tender, legandolo ad un bittone sul lungomare e ci affrettiamo a cercare un bar per la colazione, momento per me indispensabile per poi poter cominciare  a connettere, collegarmi col mondo, ragionare... Cappuccino Pain au chocolat e Croissants in buona quantità e taglia, ben sfogliati e burrosi: si, ora si comincia proprio a ragionare! ;-)

 

Dopodiché facciamo due passi per Ile Rousse, nei suoi vicoli che sanno di liguria,  


per poi dedicare la nostra attenzione al locale mercato coperto. La ricerca di qualche specialità eno-gastronomica per noi è infatti un momento irrinunciabile di una vacanza! Una terra, un popolo e le relative tradizioni si scoprono anche a tavola, assaporandone i prodotti locali.

 
 E in questo caso la Corsica non tradisce mai! Scoviamo subito un banco guarnito di salumi e formaggi dall'aspetto estremamente rustico, proprio come il titolare, Francois Albertini, che però anche solo alla vista, si differenziano dai prodotti sui banchi vicini, più "rifiniti" e per questo per noi meno attraenti. Monsieur Albertini che alleva di persona maiali di varietà "nustrale", ci allunga gentilmente un assaggio di salame e formaggio: non abbiamo dubbi! Saucisses, Lonzu e un pezzo del suo formaggio di capra! Che profumi intensi, forti, veri, irresistibili!!! Ci vien da chiederci cosa mangiamo quando al supermercato acquistiamo salumi insapori e formaggi inodori ed evanescenti.. In un altro banco, poco oltre, non possiamo resistere invece alle tortine dolci al Brocciu. Direi che può andar bene come ricordo gastronomico della terra corsa! ;-)
Tornati su Lady Blues salpiamo poco prima di mezzogiorno, la tratta per la Revellata, dove vorremmo ancorare, è di poco più di 10 miglia, anche preventivando una sosta a Calvi per fare acqua dovremmo arrivare alla meta per metà pomeriggio. E li, dai contatti via sms avuti con gli amici, dovremmo incontrare le loro due barche. Non abbiamo però considerato sufficientemente il fattore meteo! Una fastidiosa brezza dispettosamente posizionata perfettamente "sul muso", da O-SO, millimetricamente parallela alla costa, si intensifica fino a superare l'intensità prevista dai vari bollettini, raggiungendo rapidamente i 20-25 nodi e creando una bella ondina ripida e corta. Ovviamente nulla di che, solo un gran fastidio e perdita di tempo, in un trasferimento nel quale non si ha modo e tempo di bordeggiare... Visto l'angolo minimo di bolina molto largo di Lady Blues, al limite dell'avanzamento nullo, è impensabile veleggiare. Unica soluzione, dare solo pochi gradi al vento, quel tanto che basta per sbattere meno su questa ondina malefica ma comunque avanzare il più possibile verso il waypoint. Tra l'altro non ho nemmeno voglia di sforzare il motore e angolandomi appena un pò al vento riesco ad avere una velocità tranquilla ma accettabile, sui 4 nodi, con motore sotto i 2000 giri. Poco sportivo, poco poetico, ma siamo in crociera, con barca da crociera, assettata da crociera ed equipaggio da crociera! ;-) Le uscite di pura vela non mancheranno nei week end.
Scapoliamo la bellissima Punta Spano con le sue rocce granitiche basse, tondeggianti e levigate e l'Ile de Spano, diversamente formata da guglie irte e tormentate. Col vento ancor più forte che tira nella baia di calvi abbandoniamo anche l'idea di entrare in porto a fare acqua, inutile tribolare con le manovre in un marina sicuramente affollato quando abbiamo acqua sufficiente almeno per un'altra giornata, ci penseremo domani con calma, le previsioni son più favorevoli. Pieghiamo solo un pò a sud, entrando nella baia per cercare un pò il ridosso al mare dato dalla Punta Revellata.
Superiamo anche Punta San Francesco e il suo meraviglioso colpo d'occhio sulla Cittadella. A questo punto cominciamo ad intravvedere le rade a nord e sud di Punta de l'Oscelluccia e baia della Revellata: sono purtroppo piene di scafi ed alberi! In effetti offrono un ottimo riparo a questo vento da O, ma speravo di trovarci comunque un posticino... una delle barche intraviste sembra muoversi e navigare verso di noi, verso E. Sembra un Hanse, assomiglia a Ka-Tet... Mhmm, a bordo una ragazza dai capelli lunghi, ricci e mori e un ragazzo rasato ben abbronzato. Ma guarda come assomigliano a Paolo ed Elena! Thò, ma sono proprio loro! Di ritorno dal periplo della Sardegna e in risalita dalla costa O della Corsica, incrociamo questi amici ormai fraterni proprio qua! Ci avvisano che in effetti le rade sono full, magari più tardi qualche posto potrebbe liberarsi, ma loro sono stanchi e non vorrebbero rischiare sorprese. Ci troviamo in accordo sul ripiegare assieme nella baia di Calvi, ovviamente niente porto e niente gavitelli a pagamento! Ancora libera, in liberta! ;)


Puntiamo l'angolo S del golfo, passando a E del campo boe e a S dell'allevamento ittico. Ci sono diverse vele in rada ma nulla di problematico, anzi, avvicinandoci a riva ci sono ampi spazi liberi. La posizione in centro baia risulta comunque ridossata, vista la vicinanza alla spiaggia, dall'onda e dal vento da O. Solite prove di retromarcia, posa del tendalino e riordino della barca. Nel frattempo contattiamo l'altro equipaggio che sta arrivando alla Revellata dalla Liguria, l'amico Matteo, con la moglie Jacqueline e i loro splendidi figli Gilles, Jean Marc e Jacques, sul loro prestante Comet 33: loro faranno rotta sulla Revellata, arriveranno per le 18-19 e per quell'ora contano di trovare un angolo libero per dare ancora. Ci incontremo domani mattina.
Tuffo per controllare l'ancora e far visita al caro equipaggio di Ka-Tet, che ci accoglie festante, compreso il loro mitico e simpaticissimo Topo, un adorabile chihuahua, allestendo un sontuoso aperitivo a base di prodotti tipici sardi. Il vento non ci da tregua, le nostre barche vengono circondate da wind surf acrobatici che sfrecciano a velocità da capogiro e in rada non manca qualche scorcio "tropicale" dato da un grosso cat che ancora vicinissimo alla spiaggia con sfondo di sabbia, pini e montagne rocciose.

 


Per il dopocena, resistiamo poco in pozzetto, il vento è ancora fastidioso, meglio approfittarne e fiondarsi in cuccetta! La notte sarà parecchio ballerina, perchè di colpo il vento deciderà di mollare del tutto, lasciando però un pò di malefica ondina. Ma ormai ci siamo quasi abituati all'esser più o meno cullati dalle onde... ;-)

Venerdì 17 Agosto
Sveglia "quasi" presto, colazione di rito e poco dopo le 8 salpiamo l'ancora per andare a far acqua e gasolio al marina di Calvi.

 

Voglio sbrigarmi, non perder tempo, per poter cercare un buon posto in rada alla Revellata appena possibile. Nessun problema per il gasolio, troviamo la banchina pure libera, attracchiamo al volo, ci riforniamo un pò per pura sicurezza (a spanne, si potrebbe anche azzardare la traversata con la tanica di scorta rimasta in gavone...). Chiediamo agli addetti delle pompe per l'acqua, ci dicono di cercare senza problemi il primo posto libero nel porto e fare acqua li. Seguiamo le loro indicazioni, infilandoci tra due mega yacht, cime di poppa a doppino, uno stroppo alla galloccia laterale del motostafone a fianco a cui abbiamo segnalato subito il nostro transito più che momentaneo e attacchiamo la gomma alla colonnina. Tutto ok, se non fosse che dopo un minuto ci arriva a prua la barcaccia di un ragazzetto ormeggiatore che in un italiano stentato ci chiede cosa facciamo li. Gli spieghiamo che non occuperemo l'ormeggio se non per cinque minuti, il tempo di fare acqua come indicatoci dagli addetti al carburante, poi libereremo subito il posto. Ok, dice, ma dovete pagarmi per l'acqua, ci risponde serafico. COSA?!? Da quando in qua si paga ad un ormeggiatore l'acqua? Fingiamo di non aver capito bene e gli precisiamo che abbiamo già pagato il gasolio al distributore, ora ci serve solo un pò d'acqua. No, l'acqua la dobbiamo pagare. Ma ce ne serve poca, solo qualche decina di litri! Intanto il serbatoio pian piano va riempiendosi. Si, anche se poca, la dovete pagare, è una tassa! E quanto sarebbe questa tassa? 10 €, ben indicati con 10 dita aperte! Ombretta a quel punto non ci vede più dalla rabbia e passa al contrattacco: va bene, allora adesso andiamo in Capitaneria e chiediamo se esiste davvero questa tassa, se è così la paghiamo a loro, altrimenti guai a te! Il moccioso un pò si impaurisce, finge di esser chiamato al VHF e chiude con un - va bene, chiamate la Capitaneria e chiedete, ma se tra 5 minuti siete ancora qua, mi pagherete la tassa.
Inutile dire che imbufaliti per questo vero e proprio tentato furto, finiamo di fare acqua, il serbatorio è quasi pieno, anche se non del tutto, accendiamo il motore, molliamo i doppini e lasciamo il marina, sempre più convinti che più si sta lontani da questi porti affollati e mal abituati a considerare i diportisti dei pennuti da spennare, meglio è!
In pochi minuti siamo in vista di Punta dell'Oscelluccia, avvistiamo il Comet di Matteo nella rada a S del piccolo promontorio roccioso, che mi indica un punto per dare ancora a fianco della sua barca, purtroppo su posidonia. Giusto a fianco, fino a pochi minuti prima era libera una perfetta lingua di sabbia sui 4-5 m di fondo, poi occupata da un'altra vela. Poco male, per ora accetto la posidonia, poi durante il giorno proveremo a cercare un punto migliore con sabbia, qua o nella rada a N dell'Oscelluccia. In un attimo abbiamo a bordo la sua meravigliosa famiglia: che bello incontrarsi in mare, qua, nelle acque incantevoli di quest'isola da noi tutti bramata e sognata così tanto durante l'anno! E' davvero bellissimo incrociare in mare persone accomunate dalla medesima passione per il mare e dall'identico intendere la vita in barca, semplice, economica, senza fronzoli e snobismi ma autentica e così piena di momenti magici! Poco dopo invertiamo i ruoli e saliamo a bordo del Comet 33, che porta il nome di Jacqueline, ne ammiriamo le linee affilate e sportive, l'enorme ruota del timone, i begli interni in legno chiaro. Un pò l'opposto della nostra panciuta e tranquilla Lady Blues, con la ruota di certo non esasperata e i suoi interni ampi in mogano rosso scuro. In ogni caso due barche curate in tutto dai rispettivi equipaggi, vissute tutto l'anno, per certi versi, davvero amate, due piccole grandi realizzazioni di un unico sogno di libertà!
Ma è giunto purtroppo il momento di salutarci, Matteo e Jacqueline vogliono far rotta verso sud, facendo miglia il prima possibile per poter visitare con calma il sud della Corsica. Vorremmo stare di più in loro compagnia ma li capiamo e li lasciamo partire. Su l'ancora, gran sventoio di mani e saluti, mentre il Comet si allontana.

 
Ma prima di lasciarci, Matteo - non per nulla uno dei mei due mentori nell'avventura della pesca subacquea - non ha mancato di indicarmi un buon punto per un tuffo al calasole, una secca formata da più guglie rocciose che sprofondano verso il largo, in cui in passato ha incontrato dentici, orate e bei saraghi. Metto da parte il buon consiglio e non vedo l'ora di provare.
Più tardi ci raggiunge Ka-Tet, con Elena e Paolo che cercano di dar fondo su una piccola chiazza di sabbia su un fondale di circa 11 m. Ci riescono solo in parte, rimedierà il comandante con un gesto atletico non da poco, tuffandosi in apnea e sollevando la pesante ancora Delta e relativa catena, spostandola di diversi metri, fino a piazzarla perfettamente sulla sabbia! Io ammiro e  controllo facendo un minimo di sicurezza dalla superficie e a mezz'acqua. Gli allenamenti di apnea in piscina serviranno pur ben a qualcosa! ;-)
In giornata, approfittiamo rapidi come falchi, per occupare al volo il posto lasciato libero dalla barca vicina: pochi metri di distanza, un piccolo spostamento ma che mi permette di calare l'ottima Kobra II su una bella striscia di buona sabbia in 4.5 m d'acqua, un paio di tentativi, per pignoleria e il centro è perfetto! Tuffo di verifica: l'ancora è semi sepolta, ottimo! Ancoraggio sicuro, sotto di noi un mare splendito, acqua cristallina e fondali mozzafiato, davanti agli occhi natura ovunque, niente case, costruzioni o residence, attorno a Lady Blues pochissime barche, tanta pace, tranquillità, niente caos o baie infestate da rumorosi cafoni ma in ogni caso la sicurezza di un marina vicino dove poter fare scorte e provviste: ci rimarremo solo due giorni ma è una di quelle rade da cui, sinceramente non mi schioderei più!!!
Inevitabilmente, nel primo pomeriggio decidiamo di dedicarci all'apnea, esplorando una risalita poco avanti alla punta dell'Oscelluccia. Ci avvolge una quantità infinita di castagnole, mentre Ombretta si esercita in qualche tuffo di apnea pura toccando i suoi 12 m con tutta tranquillità.



 

Lady Blues intanto ci attende placida all'ancora, mentre appena risaliamo a bordo, Zarina ne approfitta per perdersi meditabonda nella contemplazione del mare...


Con la sera, arriva il momento dell'ultimo tranquillo bagnetto.


Proprio poco prima del tramonto si smuove il via vai di barche a motore che dal fondo della baia della Revellata e dalla rada a nord dell'OScelluccia, incrociano vicino alla punta per tornare tristemente in porto: a questo punto rinuncio alla prevista pescata in apnea al calasole, in primis per gli eventuali rischi di esser falciato dal cafonauta di turno, poi perchè immagino che i pesci, con queste premesse, non saranno tanto tranquilli. Rimando il tutto all'alba di domani e mi godo la sempre splendida compagnia e relax in barca! ;-)
E' ora infatti della cena-aperitivo su Lady Blues assieme a Paolo ed Elena: momenti IMPAGABILI!!! A seguire la solita meravigliosa serata in pozzetto, con rum e sigari, attorniati da una scenografia spettacolare... Un unico pensiero: VOGLIO VIVERE COSI'!!!

 Sabato 18 Agosto
La sveglia suona presto, sempre troppo presto quando in estate programmo di pescare all'alba... Crepuscolo previsto per le 6, quindi giù dalla cuccetta per le 5:30, un vero dramma!!! Vestizione, ultra assonnato, carico sul tenderino l'attrezzatura (oggi voglio provare finalmente come si deve il C4 Mr 119, finora usato pochissimo e in luoghi indegni, ma per sicurezza porto anche il 104), salto sul gommoncino in miniatura, accensione al primo colpo del fido Suzukino e col buio totale che appena appena accenna a mollare raggiungo la prima risalita indicatami da Matteo. La luce che comincia a formarsi mi fa intravvedere appena la dorsale rocciosa sotto la chiglia, sui 10 m. L'acqua è molto limpida, che spettacolo! Per me, acccanito dormiglione, certe levatacce sono proprio una tortura, ma poi, scivolare in acqua, a quest'ora, nel silenzio più totale e in mari del genere, è davvero un momento d'estasi! Qualche respiro, ad occhi socchiusi, in superficie e poi giù ad esplorare questi fondali mozzafiato.
Purtroppo la pescata si concluderà con un cappottone: solo una bella ma nervosissima orata, avvistata nei primi tuffi, non si avvicinerà abbastanza per la pur abbondante e tesa gittata del 119. Per il resto, il traffico nautico delle barche a motore è iniziato davvero troppo presto, i pesci sicuramente ne hanno risentito... Peccato! Termino con qualche prova di tiro affiancando il 104 ormai stra-conosciuto e il 119, allestito di recente con gli elastici Sigal Reactive Brown 17.5. Tiro davvero secco ma gestibile, si tratterà solo di fargli incontrare in futuro pesci degni di tale arma! ;-)
Nota positiva: stavo già per abbandonare la pescata dopo pochi tuffi a causa del riproporsi di un blocco inverso all'orecchio destro, problematica già  patita un paio di anni fa. All'iniziale incaxxatura però questa volta è seguita la razionalità: lavaggio profondo delle narici con acqua di mare, rilassamento totale, mentale e  di ogni muscolo di collo, mandibola e lingua. Respirazione lenta e prove progressive di discesa, compensando pianissimo e molto delicatamente: finisco in bellezza, con aspetti in totale tranquillità sui 20 mt! Ottimo! Conferma del fatto che come sostenne l'esimio Dott. Stefano Correale, questa problematica per me, in assenza di cause anatomico-funzionali, è dovuta a tensioni muscolari in zona tube di Eustachio! Una bella iniezione di tranquillità e auto-consapevolezza. :D
Rientro alla barca passando a salutare Paolo che a poppa aveva seguito i miei tuffi in lontananza.


 Ed è ora della colazione, che già normalmente bramo a più non posso, figuriamoci ora, visto il dispendio di energie della pur infruttuosa pescata. E cosa può esserci di più bello del fare colazione assieme ad Ombretta, in pozzetto, all'ombra del tendalino, sospesi su un mare del genere, in una baia del genere, attorniati da una natura del genere?!


A seguire dormitina di recupero ore per l'albata,  bagnetto mattutino, e ancora relax in pozzetto.
Purtroppo oggi Paolo ed Elena ci devono lasciare, vogliono raggiungere Ile Rousse e anche per loro, dopo un lungo vagabondaggio, i giorni cominciano a scarseggiare. Per noi sarà l'ultima giornata di questa brevissima vacanza, siamo ben intenzionati a godercela al massimo!
A mezzogiorno sbarchiamo col tender e facciamo due passi sulla dorsale che divide la costa E da quella O, lasciandoci avvolgere dal calore del solleone e dal profumo intenso della bassa macchia, che meraviglia! Adoro questo tipo di ambiente che in Corsica circonda sempre mari e coste da sogno!

 
 

 Poi, per metà pomeriggio, un pò di norkeling, breve, ma che ci ha permesso di scovare un paio di spaccature popolate da numerosissimi, rossissimi e meravigliosi Anthyas.


Torniamo a bordo trovando ancorata a fianco di Lady Blues una sua sorellina con bandiera francese. :) Distanza corretta, barca simpatica (ovviamente...), equipaggio silenzioso e riservato, rada per il resto semi-deserta: ci sta benissimo!
A seguire, anche per oggi, il Mare ci riserva una serata calda, calma e tranquillissima, in cui, dopo il bagnetto-lavaggio di fine giornata, ci godiamo - noi e Zarina, copresa! - "assorbendoli" come linfa vitale, i colori del tramonto, il silenzio del giorno che sta per terminare, il profumo del mare placido, della brezza che diffonde l'aroma della macchia scaldata dalla giornata estiva, il dondolare tranquillo di Lady Blues.
E' l'ultima serata, di mare, di rada, di Corsica, di ferie... ma in effetti, quest'anno, Poseidone ed Eolo ci hanno preparato proprio un gran bel finale, perfettamente in linea con la nostra idea di "rada" per vivere il mare!


Dopocena consequenziale, fatto di tanto relax, contemplazione di mare e stelle in pozzetto. Per chiudere degnamente la vacanza, come successo l'anno scorso, decidiamo per un bel tuffo notturno! Manca l'incredibile quantità di plancton che nel 2011, illuminava l'acqua del canale tra le isole Lerìns, ma il bagno nottetempo è sempre affascinante! ;)

Domenica 19 Agosto
E putroppo arriva anche il momento di salpare l'ancora... :(
Un momento più che triste, un qualcosa che ti toglie il fiato, ma in senso negativo, perchè dopo aver vissuto una settimana così, esser stati così bene sopra e sotto il mare, avvolti dal mare, di lasciare questa rada, di lasciare questo grande fratello Blu proprio non he hai la voglia, il coraggio, le forze! Ti chiedi il perchè si debba tornare per un anno intero ad una vita di tensioni, traffico, pensieri, problemi imposti da una società che nemmeno sa cosa si prova a vivere così, in maniera così semplice e naturale!!! :-( Sai che è "questo" l'atteggiamento giusto, che sono questi i ritmi giusti, la mentalità giusta, per cui non ti serve nulla che non sia la persona accanto a te, la barca che vi accoglie e il mare che vi avvolge. Un pò di viveri, l'attrezzatura da sub e via. Niente orpelli, niente mode, niente modi...
Ma purtroppo è arrivato il momento di salpare l'ancora...
Sono le 6:30 di una splendida mattina, tranquilla, serenissima, col sole non ancora sorto. Fatta l'indispensabile colazione per riprender contatto col mondo, ritirato il protettivo tendalino, rizzato il tender a prua, è giunto il momento: accensione del Volvo MD2020, Ombretta a prua col comando via cavo, recupera diligentemente la catena, mentre io manovro per allentare la tensione sul salpa-ancora.
Poi via, con un ultimo sguardo a questa bellissima piccola rada, semplice, selvaggio angolo di Corsica, proprio come piace a noi... 


 Poco dopo passiamo il capo della Revellata e metto prua per 330° circa, lasciando in azione Tino, il pilotino automatico. Niente brezza, mare calmissimo, solo motore, mentre la calda luce dell'alba indora degli scorci incredibili della Revellata.


 Le nostre espressioni, nonostante attorno a noi l'atmosfera sia affascinante, non sono proprio entusiaste...


 La traversata è senza storia. Piatta, immersa per quasi tutto il tempo in una calma piatta a dir poco irreale! Unici diversivi, qualche sguazzo di tonni poco fuori la Revellata, un apatico branco di delfini poco oltre, una piccola invasione di libellule che si allineano a decine sul paterazzo, si appoggiano sui winch, ci volteggiano attorno. Per il resto, calma, calma piatta:


 

A seguire, l'incrocio della rotta di un traghetto a metà canale tra Corsica e Liguria, quando siamo passati in una ampia zona di mare letteralmente tappezzata di ogni genere di rifiuto: carte, cartoni, plastiche, bottiglie, lattine. Uno spettacolo tanto osceno, quanto assolutamente incredibile ed inquietante... che ci ha riempiti di un'enorme rabbia dentro!!!
Prima la voglia di chiamare qualcuno per denunciare lo scempio, poi un triste ragionamento: anche ammesso che qualcuno riesca a sentire il nostro VHF, quale vedetta italiana o francese avrà mai voglia di sciropparsi mezza traversata, per venire qua in mezzo al mare a registrare uno scarico di immondizia, quasi sicuramente imputabile al traghetto da noi incrociato, ma senza  alcuna prova? E così, i criminali riescono a farla franca...
E' chiaro ora dove finisce il pattume delle enormi navi passeggeri?!? E poi i dotti velisti da forum dissertano dell'indispensabilità della cassa delle acque nere su una piccola vela di 9-10 mt... vabbè, tralascio le polemiche.


Questa volta, le canne da traina tacciono per tutto il tempo. Anche se è giorno, per non sfiancarci troppo, ci alterniamo al controllo in pozzetto e al pisoccamento sotto coperta, dove si, fa caldo ma non quanto fuori...
Col tramonto si alza un filo di brezza, nulla di che, per di più talmente tenue che l'apparente dato dal motore la porta quasi in prua, ma almeno apro le vele e posso giocare un pò con le regolazioni per star dietro al continuo variare di direzione di questa bavetta di vento.
Incredibilmente, quando mancano 10 nm all'arrivo, 21:30, il vento che rinforza a 12-14 nodi, 60º a sx. Finamente vela!!! STOP totale al motore e ci godiamo sotto un cielo stellato una silenziosissima bolina larga! CHE MERAVIGLIAAAA!!! Il buio sul mare, il buio nel cielo puntinato di stelle, la barca che avanza sicura, appena inclinata, stabilizzata dal vento sulla randa full batten, il silenzio attorno, il fruscio rapido dell'acqua lungo la carena, CHE MERAVIGLIA!!!!
Ancor più incredibile, dopo mezz'ora, Il GRAN FINALE... l'apparente è aumentato, stabile e regolare, sui 14-15 nodi e Lady Blues accelera a 5,5-6 nodi, per poi marciare regolare sui 6-6,5 ben piantata sul lato di dritta.
Giusto davanti al porto, un salto del vento totale, di 180°, da ponentino frizzante a levante. Poi, giusto mentre impegnami il canale del Marina degli Aregai, tutto finisce, stop vento, niente brezza e lo specchio d'acqua si fa vitreo...
Ormeggiamo senza alcun problema, riordiniamo giusto l'indispensabile per dormire beati in cuccetta, con la testa che però è rimasta ad otlre 80 miglia di distanza...

Lunedì 20 Agosto
Nulla da raccontare se non l'abbondante dormita e le pulizie essenziali sulla Lady, giusto per lasciarla un minimo in ordine, rimandando al primo week end utile certe cure più approfondite, come inevitabilmente si merita, dopo le emozioni che riesce sempre a regalarci in crociera!
Il rientro in autostrada vede un martellare di immagini, profumi, emozioni, tutto quello che il Mare, il meteo e la nostra amata barca hanno saputo miscelare alla perfezione in questi pochi ma intensissimi ed inidmenticabili giorni di mare!!!
 
Capt. Simon, Ombretta & Zarina

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